Reggio, comitato di Mosorrofa: «La strada di collegamento con la città con guardrail inesistenti o vecchi» – FOTO

«Dopo aver appreso la notizia del bus precipitato a Mestre probabilmente a causa di guardrail vecchi, non a norma, che dovevano essere sostituiti e messi in regola mi è tornato alla mente l’incidente che c’è stato a Mosorrofa a settembre di un anno fa. Un’auto con a bordo zio e nipote è precipitata nella scarpata a causa di guardrail assente, incompleto e totalmente non a norma. Le erbacce e gli arbusti hanno attutito la caduta e l’auto ha percorso solo 100 dei 600 metri circa di strapiombo consentendo ai malcapitati di rimare illesi». È quanto dichiara Pasquale Andidero, presidente del comitato di quartiere di Mosorrofa, zona collinare di Reggio Calabria.

«La San Sperato Mosorrofa è ormai quotidianamente alla ribalta perché tra buche non coperte, lavori di ripristino zone franate ripristinate male, irreggimentazione delle acque inesistenti, rifacimento manto stradale che attende ristoro dal 1980, pulizia delle carreggiate non pervenute e spazzatura depositata sul ciglio, la cosa che inquieta di più sono proprio i guardrail. Percorrendo questa fondamentale arteria di collegamento tra Mosorrofa e Reggio Calabria ci si accorge che nella quasi sua totalità i guardrail sono inesistenti, messi male, non a norma, vecchi. I tanti lavori effettuati su tratti di strada franata hanno lasciato incompiuti ampi tratti di protezione.

In particolare vogliamo porre l’attenzione sugli oltre 500 metri di gard rail nella zona Placa che si affacciano su una scarpata di circa 600m fino alla fiumara, proprio in corrispondenza dove è avvenuto l’incidente dell’auto andata fuori strada. Il primo tratto incompleto: un muretto con dei ferri, ormai arrugginiti, che fuoriescono e rimangono li, segno di un lavoro non portato a termine. Il terreno aveva ceduto ci sono stati dei lavori, che risalgono a forse più di 10 anni fa, e questo è il risultato. A seguire il tratto di guardrail dove è avvenuto il fattaccio.

Mancavano completamente circa 5 m di protezione e la parte che c’era era totalmente fuori norma. Anche qui piccoli cedimenti erano stati riparati alla carlona e il risultato è stato l’assoluta non sicurezza per chiunque vi transita. Andando ancora avanti c’è un altro tratto con smottamento del terreno dove la lungimiranza dell’amministrazione che è intervenuta è stata quella di ridurre la carreggiata costruendo un muretto di 5, 6 cm fissandoci sopra dei ferri e mettendo la rete rossa di segnalazione, questo in attesa di finire i lavori. Tutto questo è lì da una quindicina di anni e le erbacce e gli sterpi cresciuti ne sono testimonianza.

Tralasciando le segnalazioni fatte per anni e anni a tutte le amministrazioni che si sono succedute, volendosi soffermare solo a questa consiliatura vogliamo sottolineare che: Al sindaco appena eletto Falcomatà l’Azione Cattolica di Mosorrofa consegnò una missiva dove, tra le altre cose, si chiedeva: “Guard-Rail e muretti: all’ingresso del paese c’è una curva pericolosa dove esiste costante il rischio di finire nella scarpata, lavori mai completati”; allo stesso si è ribadita la cosa in un incontro avvenuto in piazza San Demetrio a Mosorrofa nel marzo del 2021; al sindaco f.f. Brunetti appena insediatosi dopo la sospensione di Falcomatà , il Comitato di quartiere Mosorrofa, che intanto si era costituito, ha ribadito la pericolosità di quel tratto di starda in un incontro al Palazzo San Giorgio al quale è seguito un sopralluogo durante il quale lo stesso ebbe a dire “qui si deve intervenire subito”, lo etichettò come “lavoro urgente”e chiese a dei tecnici che erano con lui di prendere appunti per stanziare i fondi necessari. Era il 28 febbraio 2022.

Non avendo visto nessun movimento in merito i cittadini di Mosorrofa, in assemblea pubblica in Piazza San Demetrio, hanno ribadito la richiesta di sicurezza e con una petizione con circa 370 firme hanno investito della cosa anche il prefetto Massimo Mariani chiedendo un incontro. Nulla si è mosso per cui gli stessi cittadini si sono recati, il 18 giugno 2022, a Piazza Italia per protestare e solo dopo sono stati ricevuti in prefettura alla presenza del sindaco f.f.

In quell’occasione, Brunetti, ha rassicurato che i lavori sarebbero partiti subito, forse anche prima Comitato di Quartiere Mosorrofa dell’estate. Calma piatta, nei mesi successivi il comitato non è riuscito ad avere nemmeno un incontro. Poi il fattaccio, il 21 settembre, un’auto con a bordo due persone, padre e figlio, è precipitata oltre il guardrail in località Placa sulla via San Sperato Mosorrofa. Per fortuna i due sono illesi, sono intervenuti i pompieri per recuperare la macchina. Neanche questa tragedia scampata ha smosso l’amministrazione. Sviliti, avendo scritto al prefetto e al sindaco f.f. più volte senza risposta, per protestare, il comitato ha presenziato ad un consiglio comunale (7 ottobre), anche qui promesse non mantenute.

Per avere un incontro, che era stato calendarizzato per il 22 agosto, in prefettura con l’amministrazione comunale si è arrivati al 1 dicembre 2022 dopo aver protestato anche a livelli più alti e aver minacciato di andare in piazza a chiedere le dimissioni. In quella seduta ha partecipato per il comune l’assessore ai lavori pubblici Rocco Albanese che davanti al Prefetto disse che era stato dato l’appalto alla Castore per rispristinare i guardail sulla San Sperato Mosorrofa e che i lavori sarebbero cominciati subito. Ci siamo aggiornati all’11 gennaio per fare il punto della situazione. In quella data, sempre in prefettura, abbiamo ascoltato le “giustificazioni” dell’assessore Albanese sul perché i lavori ai gard rail non erano cominciati e, ancora una volta, ci ha chiesto un po’ di pazienza.

Il tempo passa è non avviene niente fino a quando, nei primi giorni di Giugno 2023, dopo le innumerevoli promesse, finalmente, in un solo giorno di lavoro, abbiamo i nuovi guardrail. Innumerevoli anni con il rischio di morte continua a cui è stata lasciata tutta la comunità mosorrofana e chiunque transitasse su quella strada per un solo giorno di lavoro. Siamo andati a vedere l’opera finita e ci siamo accorti che erano stati posti in opera dei guardrail usati, fuori norma, posizionati nella sabbia. Che erano stati lavorati, male, solo i circa 6 metri mancanti e null’altro. Quei cinquecento metri di protezione dal baratro sono ancora nelle condizioni che potete ammirare in

Non vi nascondo che ogni volta che sento notizie di autobus, macchine, e ogni tipo di incidente a causa di protezioni inesistenti, perché è di questo che si tratta, penso, con terrore, quando toccherà a noi. Se questa amministrazione non è capace di assumersi la responsabilità della sicurezza dei suoi abitanti forse è meglio se cede il passo. Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, ma più nero di questo presente non potrà essere», conclude Pasquale Andidero, presidente del comitato di quartiere di Mosorrofa, zona collinare di Reggio Calabria.

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