È morta Fausta Ivaldi, donna innamorata di Reggio Calabria e sempre vicina agli ultimi

Fausta Ivaldi ci ha lasciato. Il suo corpo non ha retto all’impatto con la malattia e la sua degenza nel reparto di terapia intensiva del Gom è terminata nel modo che nessuno si sarebbe potuto immaginare. Non c’è più, Fausta. Non c’è in quel sorriso con il quale avevamo imparato a conoscerla. Non c’è più con quella voce che racconta le avventure di una vita vissuta a mille all’ora. Ma esiste ancora l’anima di Fausta. Esiste una grande, immensa eredità fatta soprattutto di gesti concreti, di attenzione agli ultimi. Di amore, in tutte le sue forme più sublimi.

Reggina d’adozione (ma più reggina di tantissimi nati e cresciuti qui), Fausta Ivaldi un anno fa aveva deciso di tornare nella sua Alessandria, dopo un momento di forte malinconia e con l’idea di poter ritrovare ciò che aveva lasciato diversi decenni addietro. Le cose, poi, non andarono come aveva previsto. Quella malinconia si sciolse come fosse burro sotto il sole cocente di Reggio Calabria e l’amore verso la città dello Stretto si fece sentire forte, talmente tanto da suggerirle di tornare immediatamente su quella scelta. Fausta fece rientro a Reggio Calabria e scrisse una lettera struggente, con la quale traspariva tutto l’amore verso questi luoghi, diventati per lei casa, e i tanti reggini ormai suoi familiari. «Qui – scriveva Fausta – ho incontrato un calore umano sconosciuto altrove».

Pochi giorni fa scrisse il suo ultimo post su Facebook: «Questo non sarà un Natale di luci e zampogne; ma forse potrebbe essere un motivo di riflessione sul vero valore delle cose e del nostro essere cristiani: auguri, di cuore, a tutti»

In modo nemmeno troppo velato, disse chiaramente che avrebbe voluto morire qui, in terra di Calabria, assieme alle persone alle quali voleva bene e che l’avevano fatta sentire come a casa. È così che è accaduto e da oggi Reggio Calabria è certamente una città più povera. Siamo certi che i reggini sapranno renderle il giusto omaggio, per tutto il bene che ha donato gratuitamente in tutti questi anni. Ciao, Fausta. Reggio non ti dimenticherà.

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