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È morta Gina Cuzzocrea, prima avvocata iscritta nel 1949 all’albo del foro di Reggio Calabria

Qualche mese fa avevamo raccontato la sua storia, in occasione della targa che le aveva tributato la sezione reggina del Movimento forense

È morta Gina Cuzzocrea, prima avvocata iscritta nel 1949 all’albo del foro di Reggio Calabria

Avrebbe compiuto 99 anni il prossimo febbraio, ma non ce l’ha fatta. Si è spenta Giuseppina Cuzzocrea, detta Gina, che ha avuto il primato di essere la prima donna ad iscriversi nell’albo dei procuratori legali e degli avvocati del foro di Reggio Calabria nel lontano 3 aprile del 1949. Vi avevamo raccontato la sua storia qualche mese fa, quando era stata premiata per questo primato dalla sezione reggina del Movimento forense, presieduto dall’avvocato Domenico Callea.

Nel 1949 aveva fatto scalpore la notizia di giovane donna che, dismessi i panni della madre, della donna del focolare, aveva imbracciato i fascicoli, dedicandosi, dopo la laurea, anima e corpo alla professione forense, e specializzandosi in diritto civile. Una scelta inusuale e coraggiosa e soprattutto in controtendenza. Tanto che riviste dell’epoca avevano dedicato fior di articoli all’avvocata reggina. Fino a poco tempo fa ancora Ginetta, come amorevolmente era chiamata, dispensava consigli legali alla sua badante.

La ricorda una nipote, la professoressa Marisa Cagliostro: «Era una persona preziosa per tutti noi, dispensatrice di consigli e generosa di abbracci. Ti sei laureata in legge l’anno in cui sono nata e da subito ti sei presa cura di me, la prima nipote alla quale hai dato cinque nomi per accontentare tutti i nonni e bisnonni. Come non dedicarti un pensiero che avresti gradito! Sei stata la prima giovane professionista del foro reggino, figlia amorevole, moglie, mamma, zia premurosa anche con i pronipoti, attenta ad ascoltare e a consigliare. La tua casa sempre aperta a tutti e tu sempre pronta ad offrire qualcosa da portare via.

Ciao zia Ginetta, un altro pezzo di storia della nostra grande famiglia se ne va ma lascia tanta ricchezza di valori a tutti noi, figli, nipoti, pronipoti e ricordi di una città che hai contribuito ad emancipare con il tuo esempio di donna libera e dolcemente determinata. Un ricordo indelebile, per sempre».

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