lunedì,Maggio 13 2024

La forza delle donne al centro del webinar promosso da “Cambiamo!”

Ospite la regista e scrittrice Angelica Artemisia Pedatella, che ha illustrato il suo ultimo progetto dal titolo “Compagnia delle donne”, in cui celebra tre donne calabresi

La forza delle donne al centro del webinar promosso da “Cambiamo!”

“La forza delle donne nell’Italia che riparte”, è stato il tema del webinar organizzato da “Cambiamo”. Al forum sono intervenute con il coordinatore provinciale Saverio Anghelone, Mariarosa Madeo, membro Cambiamo di Rossano Corigliano, Filomena Longo e Ambra Falcone, rispettivamente responsabile Turismo e Territorio e responsabile del settore Pedagogia per Cambiamo, Stefania Roetto, responsabile settore Cultura del movimento, Serena Gubernale, membro Cambiamo Sicilia e Filippo Sardella, responsabile della comunicazione in Sicilia per il partito. Ospite del webinar Angelica Artemisia Pedatella, regista e scrittrice. 

A moderare Francesco Meduri, responsabile provinciale per l’Organizzazione e lo Sviluppo Territoriale. «Mi piacerebbe non dire nulla delle donne per parlare delle donne – ha esordito la Madeo, docente di storia e filosofia -. Oggi le donne con fatica hanno conquistato il loro spazio, tanta strada è stata fatta ma sono ancora molti gli obiettivi da raggiungere. L’emergenza sanitaria ha amplificato le criticità facendo registrare un aumento dei casi di donne vittime di violenza. Utilizzo – ha spiegato – solitamente i termini pari opportunità ed eguaglianza perché le donne devono riprendersi la loro leadership in una società che è cambiata. Auspico che Cambiamo possa lavorare in tal senso, aprendosi al territorio ed esprimendo dei ruoli al femminile». 

Stefania Riotto si è soffermata sull’importanza che riveste l’educazione culturale sui giovani. «Ritengo – ha affermato – che solo un percorso intrapreso sin da piccoli possa modificare la cultura della violenza che consenta ai giovani, già dalla prima infanzia, di instaurare delle relazioni paritarie, ugualitarie, di non violenza e di non sopraffazione dell’altro. È proprio in questa fase che iniziano le prime differenziazioni di genere che poi determinano differenze ed opportunità. I dati – ha aggiunto –  dimostrano che le donne ricoprono in maniera marginale ruoli apicali nelle aziende private e, quando, diventano madri lasciano il lavoro in quanto dichiarano che la famiglia sia incompatibile con la maternità».

La regista e attrice Pedatella ha illustrato il suo ultimo progetto dal titolo “Compagnia delle donne” in cui celebra tre donne calabresi straordinarie che hanno dato lustro alla nostra terra nel mondo. «Si tratta – ha spiegato – di Concetta Pontorieri, la prima donna ad essersi laureata in Calabria cento anni fa, della mistica Natuzza Evolo e della scienziata Amalia Bruni che ha scoperto il gene dell’Alzheimer. Sono onorata di aver potuto raccontare il messaggio di queste donne valorose che hanno lasciato un’eredità importante alle nuove generazioni».

«La pandemia – ha evidenziato Serena Gubernale – ha notevolmente peggiorato la situazione di molte donne costrette per mesi a stare in casa in balia di ogni tipo di violenza da parte del compagno. Negli anni abbiamo lottato con determinazione per vedere riconosciuti i nostri diritti ma siamo ancora vittime di un sistema che vede la donna non come persona ma come un oggetto. Discriminare le donne significa contrastare lo sviluppo della democrazia». 

La Longo ha ribadito come siano in crescita gli episodi di femminicidio, ben 11 casi dall’inizio dell’anno. «È fondamentale – ha evidenziato – che il rispetto verso le donne sia inculcato da bambini educandoli nel modo corretto. Il Covid ha ridotto l’occupazione delle donne colpendo settori nei quali sono più presenti. Altro dato certo è che sono poche le donne che ricoprono posti di potere; ma pensiamo a quante di loro sono impegnate in prima linea nella lotta al Coronavirus. Ad esempio, in Nuova Zelanda il 48% del Parlamento è composto da donne. Possiamo cambiare le cose solo collaborando e facendo squadra». 

«Percepisco la lotta di genere – ha sottolineato Filippo Sardella – come se fosse un noi contro qualcun altro, ma non è così dal mio punto di vista. Una donna è prima di tutto una madre, una moglie, una sorella, una figlia ed una compagna e quando subisce abusi verbali, fisici o lavorativi influiscono anche sull’uomo che si sente impotente a tali avvenimenti. Nel pubblico è innegabile che abbia maggiori tutele. Condivido pienamente l’importanza di ricevere un’educazione familiare fin da bambini improntata al rispetto del ruolo della donna nella società». 

La responsabile del settore Pedagogia di “Cambiamo!”, Ambra Falcone ha ribadito che gli abusi e le violenze sono aumentati nel corso del lockdown. «Anche il tasso di disoccupazione si è aggravato – ha affermato –  specialmente per le donne. Dobbiamo continuare a lottare per le pari opportunità, l’uguaglianza ed i pregiudizi ed affinché venga abolita qualsiasi minoranza».

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