martedì,Maggio 21 2024

Sbarco a Roccella, Zito ringrazia i soccorritori: «Il modo migliore per festeggiare il 25 Aprile»

La riflessione del primo cittadino: «Grazie a loro 119 persone hanno toccato il suolo di un paese che li riconosce come esseri umani liberi»

Sbarco a Roccella, Zito ringrazia i soccorritori: «Il modo migliore per festeggiare il 25 Aprile»

di Vittorio Zito*

119 persone si trovavano in mezzo al mare, a 130 kilometri da Roccella. Su un peschereccio, con mare forza 8, c’erano uomini, donne e bambini che lottavano per la loro vita, per il loro futuro. Per un futuro ed una vita da vivere come uomini e donne liberi. Una vita ed un futuro che nei loro Paesi è negata. CP326 è il nome della motovedetta che nel primo pomeriggio è partita dal Porto delle Grazie per raggiungerli e metterli in salvo.

Su quella barca c’erano gli uomini della Capitaneria di Porto Roccella. Giovani italiani nati, come tutti noi, in un paese libero, che libero lo è da 76 anni grazie al sacrificio della lotta partigiana. Per tutta la notte e fino a mezzogiorno di oggi gli uomini della Capitaneria hanno guidato e scortato quel peschereccio tra le onde del mare forza 8. All’alba il mare si è calmato e la navigazione verso il Porto delle Grazie è stata più sicura. A mezzogiorno del 25 aprile, giorno della Liberazione, grazie a loro 119 persone hanno toccato il suolo di un paese che li riconosce come esseri umani liberi, di un continente che potrà dare a loro e ai loro figli libertà e futuro.

Ad attenderli c’erano come sempre gli uomini e le donne della Polizia, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza. C’erano i volontari della Croce Rossa e della associazione Aniello Ursino. C’era il Comandante della polizia Municipale con i nostri agenti a coordinare le operazioni di primo soccorso e assistenza che ci competono come Comune. Uomini e donne che rappresentano il nostro Paese e i valori di democrazia e libertà della nostra Italia. Dando libertà e speranza nel futuro a 119 uomini, donne e bambini, tutti gli uomini e le donne impegnati da ieri nelle operazioni di soccorso, ci hanno regalato il modo migliore per festeggiare il 25 Aprile ed onorare chi per la nostra libertà ha sacrificato la vita. A loro, partigiani del diritto di tutti gli uomini di ogni razza o nazione ad essere liberi, oggi va il nostro più sentito e sincero grazie.

top