domenica,Maggio 5 2024

Centro storico di Gerace, la Maggioranza: «Nessun problema per il vincolo di interesse pubblico»

L’amministrazione del sindaco Pezzimenti sulla convocazione nel più breve tempo possibile di un Consiglio Comunale Aperto: «È un facoltà, non un obbligo»

Centro storico di Gerace, la Maggioranza: «Nessun problema per il vincolo di interesse pubblico»

«Vogliamo tranquillizzare la minoranza consiliare di Gerace invitandola a prendere atto che non ci sono decadenze o sanzioni o effetti preclusivi di sorta rispetto alla pubblicazione all’albo pretorio avvenuta il 28 gennaio scorso della proposta di integrazione del contenuto della dichiarazione di notevole interesse pubblico relativo al Centro Storico della nostra città, inviato dal Segretariato Regionale del MIC per la Calabria». 

È quanto sottolinea l’Amministrazione Comunale di Gerace, guidata dal sindaco Giuseppe Pezzimenti, che con una lettera inviata alla minoranza consiliare evidenza l’insussistenza di pregiudizi di sorta rispetto a quanto paventato dalla richiesta di chiarimenti della minoranza: «Questa Maggioranza sta lavorando quotidianamente per superare ogni tipo di ostacolo per poter raggiungere gli obiettivi prefissati nel programma di governo della città per l’intera legislatura. Respingiamo quindi ogni tipo di tentativo ostruzionistico che serve solo a far ritardare la presentazione di progetti o la risoluzione di eventuali criticità».

Viene inoltre evidenziato che: «Per rasserenare il gruppo di minoranza oltre ad aver ottemperato alla richiesta ci si è riservati di chiedere una sospensione della procedura poiché, da quanto si evince dalla documentazione inviata a questo Ente, non si tratta di una semplice vestizione del vincolo apposto a suo tempo con decreto ministeriale del 14.01.1969, bensì di una ulteriore modifica del perimetro dell’area su cui ricade il vincolo.

In ragione di ciò, ed anche alla luce di quanto previsto dall’art. 138 D.Lgvo n. 42/2004 che espressamente prevede la consultazione dei Comuni interessati, sarebbe stato auspicabile un preventivo coinvolgimento del Comune, in considerazione del rapporto costante tra Enti pubblici aventi finalità comuni quali la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale del luogo e nell’interesse della collettività. In tal modo si sarebbe consentito a questo  Ente   di poter  formulare   le   proprie   preventive   valutazioni   circa   le integrazioni proposte, nonché effettuare le proprie preventive valutazioni circa la sussistenza   del   notevole   interesse   pubblico   ex  art.   136  DLgvo   n.   42/2004  degli immobili e delle aree per le quali è stata avviata l’iniziativa di integrazione e ciò nonostante questo Ente meglio conosca il valore storico/culturale/identitario di tali territori».

Quanto alla richiesta di convocazione nel più breve tempo possibile di un Consiglio Comunale Aperto, finalizzato al coinvolgimento ed all’acquisizione dei contributi della cittadinanza e dei tecnici locali in merito ai vincoli che la Soprintendenza per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e Provincia di Vivo Valentia sta per effettuare, l’Amministrazione Comunale evidenzia «La previsione e la disciplina delle adunanze aperte è contenuta nell’art. 47 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale, il quale prevedendo che la loro indizione è rimessa al Sindaco in presenza di importanti motivi di interesse generale, lascia evincere chiaramente che la stessa si configuri come una facoltà (testualmente …“ il Sindaco può indire”….) e non come un obbligo per il capo dell’amministrazione. ( in tal senso il Ministero dell’Interno parere del 7/11/2005).

Questa Amministrazione ha in grande considerazione i suggerimenti che provengono dalla cittadinanza e dimostrazione ne è il fatto che, per prassi, al termine di ogni seduta consiliare i cittadini presenti vengono invitati ad esporre problematiche, richieste e suggerimenti su qualsiasi questioni o argomento. Pur tuttavia, fermo restando che questa Amministrazione non intende sottrarsi alla discussione nell’ambito consiliare delle questioni richieste, così come di altre ritenute parimenti importanti, si ritiene di ribadire quanto già espresso in precedente occasione, in merito all’inopportunità ed all’impossibilità oggettiva al momento della convocazione di un consiglio comunale, ancor più aperto.

Evidenti ragioni di salvaguardia della salute e dell’incolumità pubblica e l’osservanza delle disposizioni a tutela, suggeriscono di evitare, almeno fino alla durata dello stato di emergenza da Covid 19, situazioni che possano favorire assembramenti e di conseguenza il pericolo di contagi. I locali della sala consiliare, attese le dimensioni ristrette, non sono tali da poter consentire la partecipazione del pubblico e della cittadinanza senza che ciò possa esporre a tali rischi7.

Per tali ragioni e in quanto: «Trattandosi di un argomento non urgente o improcrastinabile, si reputa opportuno attendere tempi più sicuri, che si spera possano essere vicini. Ancora una volta lo stretto lavoro sinergico svolto tra amministratori, dipendenti e, in questa circostanza anche con l’importante ausilio di volontari, hanno consentito di soddisfare i bisogni di sicurezza dei cittadini di Gerace».

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