domenica,Maggio 5 2024

Palazzo di giustizia a Reggio, nuove grane rallentano il completamento dei lavori

Il consigliere delegato Romeo: «Dopo il frazionamento dell’area si è scoperta una porzione che riguarda l’ex Cassa del Mezzogiorno. Già partita l’interlocuzione con la Regione»

Palazzo di giustizia a Reggio, nuove grane rallentano il completamento dei lavori

Non c’è pace per il palazzo di giustizia a Reggio Calabria. Sembrava che, con la firma della convenzione col ministero della Giustizia, tutto fosse pronto per il completamento dei lavori nuovo tribunale, storica incompiuta della città dello Stretto. Ma ecco saltare fuori un nuovo inconveniente che sta frenando gli step successivi alla firma. A spiegare la situazione è Carmelo Romeo, consigliere comunale che ha la delega per i lavori dell’opera.

«Subito dopo la sottoscrizione, da parte del comune, della convenzione col ministero della Giustizia, l’amministrazione avrebbe dovuto procedere e rilasciare al Ministero il diritto di superficie per 99 anni. Per far ciò, da subito, si è subito provveduto al frazionamento dell’area da dare in concessione. E, proprio a questo punto, è stata rilevata la presenza sotto il palazzo di un tubo dell’ex Cassa del Mezzogiorno, anche se dismesso. Questo ha comportato un ritardo nella sottoscrizione dell’atto in quanto servirà un’ulteriore convenzione con la Regione Calabria affinchè il Comune possa prendere questa porzione di terreno e la possa poi cedere».

Il delegato Carmelo Romeo

Niente di grave certo, ma un blocco che va ad aggiungersi ai tanti ritardi e contenziosi accumulatisi in questi anni.

«Con la Regione Calabria – prosegue Romeo – l’interlocuzione è già in atto, decisivo sarà l’incontro previsto entro la fine di questa settimana. Subito dopo potremo andare in consiglio comunale per l’approvazione e la ratifica dell’atto e da lì  in poi il ministero partirà con le procedure per l’avviamento della gara ed il completamento del palazzo -e, infine – come ribadito più volte il lavoro dell’amministrazione reggina non si è esaurito alla sigla della convenzione ma vigilerà su tutti i processi che arriveranno successivamente».

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