venerdì,Aprile 26 2024

Innalzamento limiti esposizione elettromagnetica, 5 associazioni reggine dicono no alla richiesta di Assotelecomunicazioni

Accademia Kronos – Calabria, ANPANA GEPA, Club per l’Unesco – Re Italo di Reggio Calabria, Comitato Osservatorio Nazionale Amianto di Reggio Calabria e Sandhi hanno scritto ai membri della X Commissione "Industria Commercio Turismo" del Senato chiamata ad esprimersi in merito

Innalzamento limiti esposizione elettromagnetica, 5 associazioni reggine dicono no alla richiesta di Assotelecomunicazioni

Le associazioni reggine Accademia Kronos – Calabria, ANPANA GEPA, Club per l’Unesco – Re Italo di Reggio Calabria, Comitato Osservatorio Nazionale Amianto di Reggio Calabria e Sandhi hanno scritto ai membri della X Commissione “Industria Commercio Turismo” del Senato chiamata ad esprimersi sulla richiesta di Assotelecomunicazioni in merito all’innalzamento dei valori di esposizione elettromagnetica da 6 V/m a 61 V/m.

Assotelecomunicazioni il 22 febbraio scorso ha chiesto che in Italia i limiti di esposizione ai Campi Elettromagnetici generati dai sistemi per le radio-telecomunicazioni vengano innalzati e sostiene che bisogna fare riferimento alle raccomandazioni dell’UE. È necessario però ricordare che il Parlamento Europeo il 2 aprile 2009 votava la risoluzione 216/2009 con la quale esprimeva particolare preoccupazione per la salute umana in caso di esposizione ai campi elettromagnetici emessi da sistemi di telecomunicazioni. Tra le numerose richieste rivolte alla Commissione il Parlamento esortava “la Commissione a procedere alla revisione del fondamento scientifico e l’adeguatezza dei limiti CEM fissati dalla raccomandazione 1999/519/CE” (quelli attualmente adottati) “a prendere in particolare considerazione gli effetti biologici al momento della valutazione del potenziale impatto sulla salute della radiazione elettromagnetica”.

Nell’attesa che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro riveda la classificazione dei CEM, attualmente inseriti nel gruppo 2B “possibilmente cancerogeni per l’uomo”, nel dicembre 2020 anche il Panel for the future of science and technology (STOA) del Parlamento Europeo, discutendo degli impatti sanitari ed ambientali del 5G, ha messo nuovamente in discussione la solidità e l’affidabilità della valutazione del rischio effettuato dall’ICNIRP per l’elaborazione delle politiche di protezione, considerato che i limiti di esposizione raccomandati dall’ICNIRP per i campi elettromagnetici si basano principalmente su effetti di riscaldamento dei tessuti a breve termine.

«È necessario infatti evidenziare – spiegano le associazioni – che gli attuali livelli di esposizione ai CEM di cui alla raccomandazione 1999/519/CE sono stati definiti dallo ICNIRP tenendo conto dei soli effetti termici misurando l’aumento di temperatura all’interno di un manichino riempito di un gel proteico esposto ad un CEM artificiale. Anche la Commissione Permanente dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa nel 2011 con la risoluzione 1815 esprimeva particolare preoccupazione e raccomandava agli Stati membri di fissare “soglie preventive per l’ esposizione a lungo termine alle microonde e in tutte le zone all’interno (indoor), in accordo con il Principio di Precauzione, che non superino gli 0,6 Volt/metro e nel medio termine ridurre questo valore a 0,2 V/m”

Assotelecomunicazioni o ignora le preoccupazioni delle istituzioni europee e i molteplici studi che associano l’insorgenza di numerosi disturbi (cefalee, insonnia, e facile esauribilità fisica, riduzione della memoria e deficit di concentrazione, dolori localizzati o diffusi tipici di una sindrome simil-influenzale, eruzioni cutanee, disturbi uditivi, visivi e dell’equilibrio, alterazioni del tono dell’umore e del carattere, aggressività od apatia, sbalzi pressori che possono causare sanguinamenti nasali, palpitazioni cardiache che simulano uno stato d’ansia) nonché gravi patologie (danni agli organi riproduttivi, alle funzioni cognitive, cancro al seno, cancro alla tiroide, elettroipersensibilità, diabete, leucemia, tumori celebrali, malattie autoimmuni e patologie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer, la sclerosi laterale amiotrofica, la sclerosi multipla) all’esposizione ai CEM o è alquanto distratta».

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