lunedì,Giugno 17 2024

Ic “Telesio” a Reggio, presentato il progetto “A scuola di terremoto”

Il percorso coinvolgerà le istituzioni scolastiche della città metropolitana, attraverso la sperimentazione del percorso laboratoriale “Io non rischio scuola”

Ic “Telesio” a Reggio, presentato il progetto “A scuola di terremoto”

Grande partecipazione l’aula polifunzionale “C. Marsala” dell’IC “B.Telesio” il convegno di avvio e presentazione del progetto “A scuola di terremoto”, che coinvolgerà le istituzioni scolastiche della città metropolitana, attraverso la sperimentazione del percorso laboratoriale “Io Non Rischio Scuola”.

Il progetto è stato promosso dal Dipartimento regionale di Protezione Civile, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e fortemente voluto dall’Ufficio scolastico Regionale e si propone di inculcare, nelle comunità scolastiche, la consapevolezza del rischio sismico e diffondere la cultura della prevenzione.

L’evento è stato aperto dai saluti del dirigente scolastico dell’istituzione ospitante, Marisa Maisano, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra Enti e la necessità di formare docenti e studenti «su eventi naturali che vedono protagonista la nostra terra, la loro imprevedibilità non deve distoglierci dalla loro conoscenza per una formazione adatta alle buone pratiche e ai buoni comportamenti in caso di necessità».

Grande plauso per l’iniziativa è stato manifestato dal dirigente vicario dell’Usr Calabria, Vito Primerano, il quale ha dichiarato che «le porte degli uffici scolastici sono sempre aperte a questo tipo di attività, che oltre a innalzare il livello di sicurezza nelle scuole, creano occasioni di crescita e confronto».

L’idea di questo progetto, che vede la Calabria e in particolare la città Metropolitana di Reggio Calabria, capofila a livello nazionale, parte dall’esercitazione che si terrà nel mese di novembre in riva allo Stretto, “EXE dello Stretto 2022”, dove verrà simulato un terremoto di 6.2 gradi di intensità, «per questo- sottolinea- Domenico Costarella, dirigente generale del dipartimento della protezione civile di Reggio Calabria- c’è la necessità di un nuovo approccio didattico, che parta dalla formazione dei docenti, i quali diventeranno a loro volta formatori consapevoli dei loro studenti».

Il progetto “Io Non Rischio Scuola” è la declinazione per la scuola della campagna di comunicazione nazionale “Io Non Rischio”, promossa dal dipartimento nazionale della Protezione civile, da INGV, ANPAS, Fondazione Cima e consorzio Reluis, «e questa volta sarà la città Metropolitana di Reggio Calabria che farà da apripista per la sua proposizione e diffusione su scala regionale e nazionale-aggiunge Fabrizia Spirito, dirigente del Dipartimento Nazionale della protezione civile- e nucleo fondamentale di questa edizione è il ruolo centrale e autonomo assegnato allo staff di insegnanti che si formeranno».

Dopo aver illustrato principi e obiettivi del progetto,  arrivano le parole del vicepresidente della regione Calabria, Giusy Princi, che risuonano come un’eco di speranza per il mondo della scuola, in quanto da addetta ai lavori, illustra quali grandi novità la Regione ha in atto per l’istruzione, in una terra dove tutto sembra si sia fermato.

«Iniziative come queste- sostiene la Princi – frutto di connubi tra istituzioni,  muovono i passi per il cambiamento, per migliorare i campi fondanti della società. La scuola- continua- come comunità educante ha il compito di accompagnare le famiglie dei propri studenti in tutti i percorsi di crescita e formazione».

La prevenzione e la conoscenza del rischio sismico, in una terra per antonomasia definita “ballerina” sono fondamentali, ma per avere una bagaglio così specialistico è necessario investire in esperti che diano nozioni tecniche specifiche e supportino la scuola, «ma questo principio- conclude la Princi- deve essere applicato a ogni campo che investe l’istruzione».

Proprio per questo anticipa quelle che saranno le prossime mosse della regione Calabria, atte a sollevare le sorti della scuola, «a breve verranno investite ingenti risore nella sanità per ripristinare nelle scuole, psicolgi, medici di base e pedagogisti, che ridurranno la pressione sugli ospedali e aiuteranno le equipe multidisciplinari a individuare tutti quegli alunni con bisogni educativi speciali».

La parte conclusiva del convegno è stata affidata al professore dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Romano Camassi, che ha illustrato gli aspetti tecnici del progetto, che i dirigenti scolastici o i loro referenti, presenti al convegno, dovranno mettere in atto, inoltre questa attività potrà essere inserita nei Piani Triennali dell’Offerta Formativa quale specifico contributo per la parte relativa all’educazione civica.

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