«Per educare e includere è necessario attenzionare il mondo della giustizia minorile attraverso interventi di prevenzione primaria e secondaria. Urgente ridurre i disagi sociali e investire sul reinserimento sociale di chi abbia commesso un reato.
Tra il reato e la carriera deviante c’è un considerevole margine per interventi. La loro efficacia, tuttavia, dipende dalla capacità di fare rete dei vari attori coinvolti».
È quanto dichiara Rosa Maria Morbegno, direttrice dell’Ufficio servizio sociale per i minorenni (Ussm), del Centro di prima accoglienza e della Comunità ministeriale di Reggio Calabria.
La sala Perri di palazzo Alvaro, sede della Città Metropolitana di Reggio Calabria, ha ospitato oggi un convegno dal titolo “Educare e includere: una responsabilità condivisa della comunità territoriale”.
Con la direttrice Rosa Maria Morbegno, hanno discusso di giustizia minorile il presidente del Tribunale per i Minorenni, Marcello D’Amico, il procuratore delle Repubblica Roberto Di Palma e la direttrice del dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità della Calabria, Isabella Mastropasqua.
Intervenuti anche la project manager della fondazione Tender to Nave Italia, Margherita Balladori, e il docente presso l’università della Calabria di Cosenza, Giorgio Marcello.
Nel pomeriggio è stato il momento della tavola rotonda con gli attori della comunità territoriali quali Asp, Terzo settore, Comune di Reggio, Centro per l’impiego.
«Da Reggio Calabria lanciato oggi un importante appello a prestare maggiore attenzione ai temi della Giustizia minorile, specie in Calabria. Si tratta di un ambito che va costantemente presidiato e accompagnato.
Il convegno odierno è stato anche preziosa occasione per mettere in luce le buone pratiche di questo territorio come il progetto Nave Italia e la collaborazione con il rapper Kento.
Esperienze innovative a Reggio e in Calabria che hanno efficacemente posto al centro video giochi e al rap. Progetti divenuti occasioni di attenzione e mobilitazione. I ragazzi, riconoscendosi, hanno sperimentano nuovi percorsi e nuovi approcci». È quanto ha evidenziato la direttrice del dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità della Calabria, Isabella Mastropasqua.
«È stato un importante momento di confronto sul mondo dei minori sottoposti a provvedimento dell’autorità giudiziaria. Un impegno che chiama tutti gli attori a un forte senso di corresponsabilità. Necessari un approccio complessiva del territorio che non si limiti al caso singolo, una visione allargata.
C’è poi anche il tema dell’uso delle sostanze stupefacenti e dei minori stranieri, di seconda generazione e giunti sulle nostre coste senza nessun adulto.
Tematiche di stringente attualità che invocano una rete sociale in grado di intervenire con adeguati ed efficaci percorsi di accoglienza e rieducazione». È quanto ha sottolineato Rosa Maria Morbegno, direttrice dell’Ufficio servizio sociale per i minorenni (Ussm), del Centro di prima accoglienza e della Comunità ministeriale di Reggio Calabria.