10 febbraio, al “Vitrioli-Principe di Piemonte” la “Mostra del ricordo” – VIDEO

Un filo che unisce il 27 gennaio, il giorno della memoria dell’eccidio degli ebrei, e il 10 febbraio il giorno del ricordo dei martiri delle foibe. A tracciarlo i due plessi della scuola Vitrioli-Principe di Piemonte a Reggio Calabria. La dirigente scolastica, Maria Morabito, ha evidenziato l’importanza della memoria storica degli eventi correlati alla Shoah e ai massacri delle foibe come testimonianza da permeare, conservare e tramandare, scolpendola nel cuore dei bambini mediante la loro sensibilizzazione ed il coinvolgimento in attività motivanti che abbiano valore autentico di bagaglio culturale e personale.

Lo scorso 27 gennaio il toccante flashmob a piazza Castello, che ha dato il via al workshop permanente “Dalla memoria… al ricordo” , che ha coinvolto le maestre e i bimbi delle classi della scuola primaria “Principe di Piemonte” e le sezioni dei 5 anni della scuola dell’infanzia. Per l’occasione, la lettura dei documenti storici dell’archivio della scuola, come i decreti attuativi delle leggi razziali, hanno fatto toccare con mano ai presenti, ciò che ha significato quell’oscuro periodo anche per i più piccoli. Dal 7 a oggi, 10 febbraio, nell’androne delle sedi centrali della scuola primaria “Principe di Piemonte” e secondaria di primo grado “D. Vitrioli” verranno allestiti dei pannelli della “Mostra del Ricordo”, in cui saranno illustrati i prodotti realizzati dagli alunni.

La mostra al Vitrioli

Al Vitrioli

All’interno dei due plessi le mostre che oltre all’eccidio degli ebrei, hanno raccontato, per bocca degli studenti l’orrore delle foibe. «I ragazzi sono rimasti stupiti di questo argomento perché non se n’era mai parlato o se ne parlava molto poco – afferma al Vitrioli, Annamaria Calvarano, docente di lettere – Abbiamo spiegato loro che per 60 anni non si è mai parlato di ciò che è accaduto e loro si sono lasciati coinvolgere.

Hanno fatto delle ricerche approfondite, abbiamo spiegato anche ai ragazzi delle seconde, che ancora non hanno intrapreso lo studio di questo tipo di storia che cosa sono state le foibe e perché questa povera gente è stata torturata e massacrata e gettata nelle foibe. Da parte loro c’è stata una grande risposta: voler capire e sapere quale è stata la nostra storia».

Al Principe di Piemonte

Al Principe di Piemonte, alla complessa e delicata attività di costruzione dei ricordi hanno lavorato insegnanti e alunni anche molto piccoli, come spiega Amanda Pepè, docente della scuola primaria: «I bambini, a partire dall’infanzia fino a quelli di quinta classe, hanno partecipato con grande entusiasmo. E hanno recepito un messaggio che è stato filtrato, considerata la particolarità dell’argomento molto toccante.

Tutti hanno collaborato con attività di diversa natura: i più piccoli si sono esercitati per il flashmob, si sono esercitati con musica e attività ritmica. I più grandi hanno partecipato recependo le informazioni che abbiamo fornito in modo semplificato, qualche bimbo più grande era già a conoscenza dei fatti ed è stato più sensibile rispetto all’argomento.

Il resto del lavoro si è concretizzato in elaborazioni testuali: ho notato che, sovente, si sono commossi. Grazie alla consultazione della documentazione presente a scuola i bambini hanno contribuito alla creazione di un archivio storico attraverso la creazione di manufatti in 3 d ed elaborazioni di testi».

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