Reggio, al “Panella-Vallauri” si discute di diritti umani

Nei giorni scorsi, durante la prima giornata della Settimana della Cultura dell’ITT Panella-Vallauri diretto da Teresa Marino, si sono susseguiti gli interventi di ospiti qualificati che hanno discusso con gli studenti di diritti umani e della loro tutela. Il ricco programma degli incontri, nato da una condivisione di intenti tra insegnanti e rappresentanti di istituto, finalizzata a rafforzare le conoscenze dei giovani su argomenti di attualità, si è dimostrato interessante e proficuo sotto il profilo dell’apprendimento. Ad aprire la giornata di lavoro è stata l’attivista iraniana per i diritti civili Pegah Monshir Pour. Recentemente ospite del festival di Sanremo, dove sul prestigioso palco ha portato la narrazione delle drammatiche condizioni in cui versa il popolo iraniano soggiogato dalla repressione del regime teocratico degli ayatollah, Pegah ha raccontato agli studenti l’importanza della divulgazione delle informazioni attraverso un uso consapevole delle tecnologie, e nello specifico, del proprio smartphone.

Conoscere la situazione in cui versano migliaia di giovani iraniani, ai quali è proibita ogni forma di socializzazione anche in privato, come il festeggiamento di un compleanno in casa, l’ascolto della musica o lo scambio di effusioni in pubblico, è l’indicatore di quanto sia complesso vivere in quei luoghi, nei quali è annullata ogni forma di libertà. Condividere quello che accade in Iran, attraverso la rete, può essere un modo utile per sensibilizzare le coscienze individuali e collettive. A seguire la forte testimonianza della giovane attivista, il contributo dell’avvocata Paola Carbone, consigliera di Parità della Città Metropolitana che dopo aver fornito informazioni sul ruolo istituzionale che riveste in qualità di garante dell’eguaglianza e delle pari opportunità delle donne, in modo particolare in campo lavorativo, ha spiegato l’importanza del diritto quale unico presidio di libertà.

E’ stata poi la volta del rapper Francesco Carlo, in arte Kento, giovane reggino che da diversi anni si è collocato a pieno titolo nel panorama della musica Hip Hop e Rap, che ha incantato gli studenti con il sound e i testi delle sue canzoni. La musica impegnata di Kento, con il linguaggio contemporaneo a volte crudo  ma efficace, affronta tematiche sociali pregnanti  come quella della discriminazione  sociale nei confronti dei più deboli, e delinea un mondo giovanile problematico, alla ricerca di una identità, in perenne conflitto con la generazione degli adulti. L’impegno sociale di Kento non si limita alla musica, considerato che, da una decina di anni tiene corsi di scrittura creativa in diversi Istituti Penitenziari Minorili italiani.

Da questa esperienza dal forte valore educativo è nato il libro Barre, che attraverso la sua testimonianza, ha consentito agli studenti di comprendere in modo più empatico, la condizione dei loro coetanei minorenni che scontano una pena negli istituti di pena italiani. La musica diventa così un canale di libertà, le ali che consentono a questi giovanissimi che stanno scontando una pena detentiva, di volare oltre le sbarre e forse anche, di sperare in un futuro migliore. La diretta della mattinata di scuola attiva voluta fortemente dalla Dirigente Prof.ssa Marino, in continuità con il progetto iniziato sotto la dirigenza della Preside Anna Nucera, ha visto la partecipazione di circa 1400   studenti, collegati all’Aula Magna attraverso le LIM delle proprie classi.  L’attività culturale è stata inoltre seguita da Franca Falduto, responsabile delle Consulte Provinciali degli studenti della Calabria per l’Ufficio Scolastico Regionale, che ha più volte espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa, alla quale ha riconosciuto il merito di   aver innescato tra i giovani, riflessioni importanti sul tema dei diritti umani e della loro fattiva applicazione.

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