Hospice di Reggio Calabria, Nociti: «Serve aiuto ma con le cure domiciliari raggiungeremo tutta la provincia»

«L’Hospice non chiuderà anzi raggiungerà i pazienti di tutta la provincia». Lo ha chiarito, ribadendo la volontà di crescere e ampliare l’offerta il presidente Vincenzo Nociti. Ancora una volta un evento di beneficenza chiamerà i reggini a mostrare la consueta solidarietà nei confronti di una struttura che assiste i pazienti più fragili nel percorso della malattia. 

La struttura

«L’Hospice – ha detto Nociti – svolge un lavoro encomiabile. Non solo la malattia in quanto tale ma si prende cura di chi vive nella sofferenza vera. In questa fase avere una persona vicino, avere qualcuno che ci può dare una mano in determinati momenti e difende quella che è la dignità della persona umana sicuramente è fondamentale».

Questa realtà, dunque, dopo un periodo turbolento può escludere la chiusura. Anzi, il presidente intende sperare in grande. Ma non nega le difficoltà: «L’Hospice sta cercando di andare avanti con le proprie gambe. Devo dire grazie anche all’aiuto e conforto non solo dei cittadini. Gli aiuti economici possono essere dati dalla pura solidarietà per la generosità della gente. Ci sono altri rapporti che stiamo stringendo anche con la ragione. In modo particolare ci sono progetti specifici. Certo c’è tanto da fare perché in passato purtroppo sono state fatte scelte manageriali diciamo leggere. Adesso cercheremo di superare le situazioni di difficoltà e di trovare una normalità».

La solidarietà

Per Nociti, che ha invitato la popolazione al concerto benefico che rientra nel progetto “Insieme per l’Hospice”, normalità non vuol dire avere una missione, un’idea, un progetto. «I dieci posti a disposizione sono molto pochi per questa società – ha confermato Nociti – possiamo, secondo quello che sono i regolamenti regionali, avere 30 posti letto. Distribuiti sulla zona ionica e su quella tirrenica. Abbiamo già iniziato tutto quello che l’iter procedurale».

Le cure domiciliari

Intanto è stato avviato il percorso di cure domiciliari che «ci consentirà di stare vicino e di curare la persona nel suo. Abbiamo già incrementato 10 accessi». Tanti progetti ma l’aiuto dei cittadini rimane fondamentale perché l’idea è creare una «struttura di spessore. Una location nuova dove ci si occupi non solo dei malati terminali ma malati di Alzheimer, delle malattie cronico degenerative, della sclerosi. Fragilità di persone che hanno bisogno dell’altro perché nessuno si salva da solo. Abbiamo bisogno tutti dell’altro e l’altro siamo noi. Un’altra concezione di umanità e la nostra società non si può dire civile senza».

La garante

E a sostenere l’Hospice in questa visione proiettata al futuro è stata la garante regionale per la salute Anna Maria Stanganelli che ha garantito il suo impegno affinchè sempre più iniziative supportino la struttura. «Iniziativa importante già partendo dal titolo “portatori di speranza” che si inserisce proprio nell’ambito del progetto “Insieme per l’Hospice” proprio perché ritengo che è una realtà come questa sia importante. Quando parliamo di malati oncologici o con malattie cronico degenerative dico sempre che è una carezza, un sorriso, una parola gentile è forse più importante di una medicina. Per cui come garante della salute io mi impegnerò perché questa realtà venga  valorizzata e che possa non essere l’unica realtà sul territorio che si prodiga nei confronti di chi si trova a soffrire pur nella malattia».

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