venerdì,Maggio 17 2024

Monasterace, a piedi per 20 chilometri in onore di Sant’Andrea

Domani la tradizionale processione che si svolge ogni tre anni nel popoloso centro dello Stilaro. Solferino: «Così il popolo rinnova il senso di appartenenza»

<strong>Monasterace, a piedi per 20 chilometri in onore di Sant’Andrea</strong>

Una grande testimonianza di fede che si celebra alla fine del decorrere di ogni tre anni percorrendo col Santo a spalla, a piedi ed a tappe fisse l’intero territorio comunale, badando poco ai campi coltivati ed ignorando qualsiasi barriera, architettonica o naturale che sia. Così Monasterace celebra Sant’Andrea Avellino, patrono del popoloso centro della vallata dello Stilaro. La manifestazione religiosa in programma domani, tra le più suggestive della Calabria, è stata al centro di un incontro a cui ha partecipato anche il nostro Gianfrancesco Solferino, storico dell’arte e profondo conoscitore della cultura calabrese.

«Si tratta di un santo molto venerato – ha raccontato – questa comunità è legatissima alla sua figura e la processione rappresenta un momento in cui si ricapitola la storia del paese. Questi 19 chilometri servono non solo a richiamare gente, ma a permettere a questo popolo di ritrovarsi attorno al santo, di riappropriarsi del territorio come aspetto spirituale e morale, nonché recuperare il senso di appartenenza».

La processione ha sempre rappresentato per Monasterace un momento di grande aggregazione sia sotto il profilo sociale sia religioso. Il caratteristico e devoto corteo si snoda, dalle 8 del mattino, partendo dalla Chiesa Matrice di Monasterace Superiore, dove è custodito il magnifico busto ligneo del Santo, per raggiungere la chiesa di San Giuseppe lavoratore in Monasterace Marina da cui, dopo una breve sosta, riparte per far ritorno al borgo.

«Per me sarà la prima volta da parroco – spiega don Alfredo Valenti – La sua vita terrena è stata caratterizzata da questo essersi attaccato profondamente nel mistero di Cristo specialmente nei momenti più estremi che ha vissuto nella sua vita». Tra i più devoti a Sant’Andrea c’è il priore dell’omonima arciconfraternita Giuseppe Antonio Arcidiacono. «Sant’Andrea è l’amico e il fratello a cui tutta la comunità si rivolge nel momento del bisogno, sicura di essere ascoltata e esaudita. La festa del territorio rappresenta un momento di ringraziamento e di riconoscenza per aver esaudito il popolo di Monasterace allontanando lo spettro della fame».

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