Chiusura Jonio-Tirreno, rebus alternative tra Sp5 e ipotesi Zomaro

Prima che la superstrada Jonio-Tirreno vedesse la luce a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, per passare da una sponda all’altra della provincia reggina la prima scelta degli automobilisti era l’antica Locri-Gioia Tauro, 50 chilometri dall’innesto della 106 nei pressi della stazione ferroviaria della città di Zaleuco. A certificare la centralità di quell’arteria c’è ancora il cartello storico, risalente probabilmente ai primi del ‘900, all’incrocio tra corso Vittorio Emanuele e Via Garibaldi con gli antichi nomi delle destinazioni e il relativo chilometraggio. Una strada che potrebbe tornare di moda in vista della chiusura dell’arteria della Limina, prevista dal 10 settembre per lavori urgenti all’interno di una galleria, e che tanto caos sta creando tra i Comuni di Locride e Piana.

Più lunga rispetto alla Sp5 di Mammola (al momento la prima scelta della Prefettura) e rimessa in sicurezza da situazioni di dissesto idrogeologico, offre un fondo stradale migliore e più largo. Di recente percorsa dai corridori protagonisti del giro ciclistico della città metropolitana di Reggio Calabria, l’arteria attraversa la parte bassa di Gerace, uno dei borghi più belli d’Italia, prima di immergersi nel cuore del parco d’Aspromonte fino agli oltre mille metri del passo del Mercante, meta di tanti appassionati della montagna. Scollinato lo Zomaro potrebbero tuttavia iniziare i problemi, con il traffico in entrata nel pieno centro di Cittanova. L’ipotesi della Locri-Gioia non è mai stata portata sul tavolo degli incontri svolti in Prefettura tra Anas e sindaci, ma potrebbe rappresentare la soluzione migliore dai diversi cittadini dell’area sud del comprensorio ionio che sceglieranno di anticipare di diversi chilometri la svolta verso l’entroterra per raggiungere la Piana.

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