A Cittanova l’International Meeting for Stockfish Heritage – FOTOGALLERY

di Francesca Lagoteta – Si è concluso con una cena di gala presso il giardino dell’Uliveto Principessa di Cittanova l’International Meeting for Stockfish Heritage. Un’occasione di confronto e scambio culturale e gastronomico che bene ha sintetizzato la tre giorni volta a celebrare la passione per lo stoccafisso, l’amicizia tra nazioni e il desiderio di preservare e promuovere questo patrimonio comune, aprendo la strada alla candidatura come patrimonio Unesco. L’evento ha visto esperti provenienti da diverse discipline, rappresentanti Unesco, Slow Food, Accademie e Confraternite, impegnarsi in dibattiti, workshop e momenti di condivisione.

“A cena con lo stoccafisso” ha riunito un vasto pubblico tra autorità e diverse delegazioni che hanno preso parte all’evento, consolidando il costruttivo dialogo transnazionale tra la Norvegia e l’Italia. Durante la serata di gala, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di scoprire e gustare una varietà di ricette identitarie di diverse regioni italiane ed europee, accompagnate da pregiati oli e vini calabresi, nonché da panificazioni tradizionali preparate con farine pregiate.

La valorizzazione dello Stoccafisso in Calabria

Il presidente dell’Accademia dello Stoccafisso di Calabria, Enzo Cannatà, ha espresso grande soddisfazione per la riuscita dell’evento, sottolineando l’importanza di promuovere tradizione, cultura e gastronomia legata allo stoccafisso all’interno di un percorso unitario internazionale.
«L’evento è stato ideato per contribuire alla definizione e al riconoscimento dello stoccafisso come patrimonio immateriale dell’umanità Unesco (attualmente tale riconoscimento è stato ottenuto dalla dieta mediterranea e dall’olio di oliva). Sono molto felice di come sia andata – evidenzia lo chef – sono stati giorni intensi e ricchi di spunti interessanti per rafforzare un possibile marketing territoriale integrato e continuare a creare ricchezza salvaguardando e promuovendo le tipicità enogastronomiche locali di qualità. C’è una Calabria che lavora tanto e bene: bisogna fare rete per sostenerla con iniziative come questa. E poi bisogna raccontarla, non solo agli stessi calabresi, ma al mondo intero».

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