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A Gioia Tauro la prima via d’Italia intitolata a una vittima di omofobia

Via Ferdinando Caristena ucciso dalla ‘ndrangheta perché omosessuale fu intitolata al commerciante il 5 novembre 2017. La ricordiamo all'indomani del Reggio Calabria Pride

A Gioia Tauro la prima via d’Italia intitolata a una vittima di omofobia

Sono passati 33 anni dall’omicidio di Ferdinando Caristena, il commerciante ucciso dalla ‘ndrangheta e dai pregiudizi, in quanto omosessuale. E Gioia Tauro ancora oggi lo ricorda con la via a lui intitolata il 5
novembre 2017.
La prima via in Italia dedicata a un martire del pregiudizio che ricordiamo all’indomani del Reggio Calabria Pride.
«Caristena fu ucciso nel retrobottega del suo negozio di abbigliamento», ci racconta Domenico Latino autore del libro “Volevo essere la Barbie” che racconta un’altra storia di omofobia, quella di Davide Sgrò, attivista LGBTIQ+ di Catanzaro ed ennesima giovane vittima di discriminazioni e pregiudizi a causa della sua omosessualità.

L’omicidio di Caristena

Ferdinando Caristena aveva solo 33 anni, tanti quanti ne sono passati dalla sua morte, e la sua unica colpa infatti era quella di essere gay e aver intrattenuto una presunta relazione con un esponente di una famiglia di ‘ndrangheta, imparentata con il clan Molè.
Un’onta che andava lavata col sangue perché allora come oggi, l’omosessualità per la ‘ndrangheta era tabù.

L’impegno di Klaus Davi

Fu grazie all’impegno del massmediologo Klaus Davi, autore della prefazione del libro di Latino, che l’amministrazione di allora intitolò una via a Caristena. Davi riprese questa storia in una delle sue trasmissioni e lanciò una petizione per sollecitare l’amministrazione comunale del tempo ad intitolare una strada al commerciante ucciso.
«La via è stata inaugurata nel 2017 alla presenza, tra gli altri, dello stesso Davi, dei familiari di Caristena e del prefetto perché allora Gioia era commissariata – rammenta Latino – ed è stata la prima in Italia ad essere dedicata a un martire del pregiudizio».

Via Caristena, simbolo del diritto di amare oltre il pregiudizio

Il cartello di via Caristena è sempre lì e, forse, è stato in grado in un territorio difficile com’è quello calabrese di restituire un pò di giustizia al commerciante ucciso, vittima più che della ‘ndrangheta della stessa cultura “’ndranghetista” che non ammette “debolezze” quanto meno all’apparenza, perché le relazioni omosessuali tra i boss, dietro le sbarre o nel segreto delle proprie case, sono
documentate da tempo.
Ferdinando Caristena è stato una vittima dell’amore o meglio della libertà di scegliere chi amare, aldilà dei pregiudizi, un diritto negato e pagato caro con la propria vita, ma che grazie anche alla via a lui dedicata ne testimonia il sacrificio e ne perpetua il ricordo.

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