L’Agen compie 60 anni e consegna il premio “Bentornato 2023” ad Adriana Neri

Docente universitaria di diritto civile e processuale, avvocato civilista cassazionista e della Rota Romana, autrice di numerosi articoli e saggi. 

Adriana Neri è questo e molto altro, ma prima di tutto è una donna che, con la naturale eleganza delle persone semplici e di assoluto valore, attraverso il suo impegno professionale, ha saputo dare lustro a Catona, suo luogo di nascita e formazione, ma soprattutto luogo degli affetti autentici e delle profonde radici. Per questo motivo l’A.Gen (Associazione genitori – gruppo turismo e amicizia), in occasione della speciale ricorrenza del 60° anniversario dalla fondazione, ha conferito a lei il premio Bentornato 2023 che ogni anno viene assegnato a quei catonesi che, per scelta o necessità, hanno lasciato il proprio paese per conseguire altrove prestigiosi successi in campo professionale, senza tuttavia recidere il legame con le proprie radici.

«Anche per Adriana, come per tutti i nostri concittadini che in estate fanno ritorno in paese, Catona è e rimane il luogo del cuore – afferma il presidente Nino Scimoni –Conferire ad Adriana Neri il Bentornato 2023 è una scelta che incarna l’autentico valore del premio. Esiste, infatti, tra lei e l’Associazione un’evidente contiguità tematica che vede al centro del comune interesse la promozione e la diffusione della cultura e del valore della famiglia, intesa quale cellula primordiale di ogni società umana».

Punti di contatto che vengono sottolineati anche da Anna Maria Cama, dirigente scolastico e vicepresidente Agen: «Adriana Neri ritiene che il matrimonio, pur se attraversato da varie inquietudini e ridimensionato sul piano sociale, sia l’istituzione fondamentale attorno alla quale fiorisce e si sviluppa la famiglia che non va riformata, ma promossa e valorizzata nella sua profonda vocazione sociale.

In un contesto caratterizzato da profonda disgregazione dei valori (si pensi al saggio Amore liquido di S. Bauman) – prosegue la vicepresidente Cama – viene in mente l’incipit di Anna Karenina, in cui Tolstoj scrive che “tutte le famiglie felici sono simili fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo». Ritengo che la profonda humanitas della professoressa Neri, trasfusa nello studio e nella prassi del diritto di famiglia, possa aiutare e sostenere le famiglie infelici”. Grande l’emozione che traspare dalle parole della premiata che ha così ringraziato: “Ricevere il premio in questo momento ha un significato speciale, trova un’eco dentro di me perché è coerente con questa fase della mia vita.

Oggi ritornare a Catona è davvero un momento di gioia, non è stato così fino a qualche anno fa quando il ritorno aveva soprattutto il sapore amaro della nostalgia. Per questo, ad un certo punto, ho avvertito la necessità di fuggire dal passato, dai luoghi dell’infanzia che sono stati teatro di momenti belli ma perduti e che non erano piacevoli da rivivere. Poi, attraverso un percorso personale di crescita, ho capito che solo se si fa pace con il passato si è liberi di vivere il presente e proiettarsi consapevolmente nel futuro. Oggi quei luoghi ritornano ad avere i colori, i profumi e i sapori di un tempo e non mi rimandano più quel senso di nostalgica tristezza anzi sono serbatoio inestinguibile di emozioni e sensazioni, purificate dal dolore. Per me, oggi, questo riconoscimento è davvero un “bentornato” grazie ad una rinnovata consapevolezza che ha ricomposto il flusso della vita tra passato e presente, laddove prima c’era una cesura”.

Dopo la cerimonia di premiazione, spazio alla celebrazione per i 60 anni dell’Associazione, nata nel 1963 ad opera del professore Antonino Caserta che vi restò alla guida per quasi un trentennio (1992). Da allora hanno ricoperto il ruolo di presidente: Enzo Tedesco, Domenico Cama, Antonello Musolino, tutti promotori di tante iniziative culturali ed eventi conviviali e turistici. Mario Caserta, socio e figlio del fondatore, nel ripercorrere le tappe più importanti dell’associazione, ha affermato: “Lo spirito iniziale del gruppo fu quello di promuovere e sostenere i valori del turismo nei rapporti umani, culturali e spirituali. Successivamente, per rendere più viva ed attuale la sua attività, l’Associazione Turismo e Amicizia estese il campo di azione alla promozione e alla diffusione della cultura, del valore della famiglia e al ruolo della donna al servizio della società, aggiungendo nella denominazione sociale anche il nome di “Associazione Genitori”. Dopo un fisiologico momento di impasse, l’associazione ha ripreso la sua attività con sempre maggiore vigore ed entusiasmo grazie alla tenacia di alcuni soci storici, capeggiati da Giuseppe Zagari e dai loro figli che hanno ripreso con rinnovata energia il cammino associativo, sotto la presidenza di Antonino Benintende.

«La speciale ricorrenza del 60° anniversario dalla fondazione dell’Associazione è un’occasione per riflettere sul ruolo che oggi vogliamo avere – ha concluso l’attuale presidente Scimoni – L’impegno del presente trova radici solide nella dedizione del passato e costituisce uno stimolo a proseguire il nostro progetto culturale nel futuro.  È camminando che si fa il cammino, asseriva lo scrittore Saramago, il viaggio non finisce mai, bisogna ritornare sui passi già fatti, per ripeterli e per tracciarvi a fianco nuovi cammini».

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