martedì,Maggio 7 2024

“Indecorosi e squalificanti”, i locali del servizio sociale minorenni non sono idonei: sindacati infuriati

I sindacati: «Mancano le condizioni strutturali e igienico-sanitarie per operare». Dopo avere cercato soluzioni rivolgendosi alle istituzioni, l'Ufficio è andato sul mercato privato. Il bando, già in scadenza, non registra ancora alcuna offerta

“Indecorosi e squalificanti”, i locali del servizio sociale minorenni non sono idonei: sindacati infuriati

Locali inidonei dal punto di vista strutturale e igienico sanitario ad accogliere l’ufficio, direttamente facente capo al Dipartimento di Giustizia Minorile, del Servizio Sociale Minorenni (Ussm). Lo denunciano congiuntamente e da tempo le organizzazioni sindacali rappresentate da Francesco Callea (Fp Cgil), Vincenzo Sera (Cisl Fp) e Antonino Iannò (Confsal Unsa). Lo scorso giugno è stato proclamato lo stato di agitazione non ancora revocato. Si tratta della sede in affitto sita in via monsignor Antonio Lanza, nella zona sud di Reggio Calabria.

Criticità strutturali e igienico-sanitarie

«Sul fronte strutturale – hanno più volte denunciato i sindacati – la sede sul lato destro è priva di superfici finestrate e di porte. I locali sono inadeguati anche in termini di spazio per ospitare tutto il personale, l’uscita di emergenza è impraticabile e non vi è un ingresso idoneo per l’accesso alle persone disabili. Non vi sono postazioni di lavoro sufficienti per il personale e stanze adeguate ai colloqui. Criticità si registrano anche nei bagni. L’accesso all’ufficio si pratica da una saracinesca metallica azionabile elettricamente. Per quanto concerne le condizioni igienico – sanitarie, da anni i locali sono infestati da blatte. Di recente è stata registrata, nei locali archivio, nella stanza riunioni e nel locale deposito, la presenza di topi», sottolineano i sindacalisti Callea, Sera e Iannò

L’impatto sul servizio

«Quotidianamente il personale è costretto, così, ad ovviare ai disagi, adoperandosi personalmente per la eliminazione degli insetti che spesso sono vivi e circolanti in tutte le stanze, anche durante i colloqui con l’utenza. Si adoperano anche per la disinfezione continua delle scrivanie e delle apparecchiature informatiche, degli armadi contenenti i fascicoli dove spesso si annidano. Ciò innesca agitazione e stress nel personale, compromettendo la motivazione professionale e la serenità lavorativa.

Condizioni che si protraggono da tempo e che a tutt’oggi impongono notevoli disagi ai dipendenti. Tutto ciò incide negativamente sull’attività lavorativa e professionale, condizionando negativamente la relazione di fiducia e la percezione all’esterno del servizio ministeriale. Tale contesto indecoroso e squalificante per l’operatore e l’utenza inficia il processo di accoglienza», sottolineano ancora i sindacati.

I tentativi falliti e il mercato privato

L’Amministrazione si è già invano rivolta a Comune, Città Metropolitana e Agenzia Nazionale per i Beni sequestrati e confiscati per eventuale utilizzo di un bene del Demanio o di Enti Pubblici. L’esito è stato sempre negativo. Dunque per addivenire ad una soluzione si è optato per il mercato privato. L’auspicio è di garantire al più presto ai 22 dipendenti, distribuiti tra area sociale e amministrativa con un’unità di polizia penitenziaria, e alla cittadinanza un ambiente dignitoso in cui svolgere e fruire di un delicato ed essenziale servizio.

L’indagine di mercato fino a oggi infruttuosa

Le organizzazioni all’inizio di quest’anno avevano sollecitato il dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità a rilasciate apposita autorizzazione poi concessa. Il bando è stato pubblicato lo scorso 25 settembre sul sito del ministero di Giustizia. Ha scadenza il prossimo 30 ottobre ma ancora ad oggi alcuna offerta è stata presentata.

L’avviso di locazione passiva richiede un immobile già edificato secondo tutte le normative vigenti (con eventuali interventi di adeguamento da compiere a spese del proprietario entro termini ragionevoli e concordati) di circa mq 568. La destinazione richiesta è ad uso ufficio. Sito nel comune di Reggio Calabria, sarebbe preferibile se si trovasse nel raggio di due chilometri dalla sede degli Uffici Giudiziari Minorili di Reggio Calabria siti in Via Marsala, in una zona ben collegata dal servizio di trasporto pubblico, con aree di parcheggio.

La Comunità Ministeriale e la sede di via Marsala

Stante la sopra descritta condizione dell’attuale sede, i sindacati rilevano una circostanza che merita approfondimento. Sin dal 1° marzo 1955 la destinazione della struttura di via Marsala, attuale sede della comunità Ministeriale, è quella di Istituto di osservazione per i Minori. Essa, da tempo ormai, ospita da tempo gli Uffici Giudiziari, Procura e Tribunale per i Minori. Eppure sono l’Ufficio Servizio Sociale Minorenni e, forse, anche la Comunità Ministeriale a dover cercare un’altra sede.

«Il dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità ha manifestato interesse per un bene confiscato in località Gallina. Lo scopo è trasferire Comunità Ministeriale di Reggio Calabria.Essa oggi ha sede presso la struttura demaniale di via Marsala, assegnata allo stesso Dipartimento. L’edificio di Gallina, oltre a richiedere spesa di denaro pubblico per interventi strutturali che lo rendano idoneo all’uso, è in parte abitato da una famiglia. L’ubicazione, per la lontananza di servizi (scuole, associazioni, mezzi pubblici di trasporto), lascia molto a desiderare viste le sue finalità istituzionali. Si è appreso altresì che la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni ha chiesto di poter utilizzare le stanze in uso alla Comunità Ministeriale, per via dell’insufficienza degli spazi a oggi concessi», proseguono i sindacalisti Callea, Sera e Iannò.

«È il caso di rilevare che gli uffici Giudiziari, Procura e Tribunale per i Minorenni sono ospitati nella struttura demaniale di via Marsala che invece è assegnata al dipartimento di Giustizia Minorile. Non si comprende, pertanto, perché la Comunità Ministeriale debba essere spostata, con aggravio di costi, presso il bene confiscato in Gallina, piuttosto che restare nella sede naturale di via Marsala.

In aggiunta rileviamo, altresì – proseguono congiuntamente i sindacati – che tale struttura potrebbe, viste le condizioni di inadeguatezza dell’attuale sede sopra segnalate, ospitare anche l’Ufficio Servizio Sociale Minorenni. Se il Tribunale e la Procura per i Minorenni, facenti parte di altro Dipartimento, si spostassero in altri locali idonei essendo ospiti in via Marsala, ci sarebbe spazio anche per il personale dell’Ussm».

Le organizzazioni sindacali restano vigili sulla questione. Ma intanto il nodo resta stretto, visto al momento nessuno offerta è stata presentata in risposta all’avviso pubblicato sul sito del ministero di Giustizia.

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