Reggio, lo storico palazzo dell’ex municipio a Pellaro verso la riqualificazione – FOTO e VIDEO

C’è il desiderio di vedere rinascere lo storico palazzo dell’ex municipio di Pellaro, zona sud di Reggio Calabria. La totale fatiscenza mostra ancora le tracce di una bellezza seppure perduta. Una bellezza che tornerà a splendere.

La settimana scorsa la giunta comunale ha approvato la revisione del piano operativo programma operativo degli interventi del programma operativo complementare al Pon Città Metropolitane 2014-2020 (Poc Metro). Esso conferma il finanziamento del “Recupero immobile pubblico per la realizzazione di un polo di prossimità nel quartiere Pellaro”. L’intervento è già previsto dal 2019. La delibera relativa al progetto esecutivo è pronta per andare in giunta e dovrebbe essere approvata a giorni. Seguirà poi l’indizione della gara per affidare i lavori. 

Lo scorso settembre il settore Grandi Opere del Comune ha validato lo stesso progetto a valere sui fondi del Pon Metro ambito I dedicato al finanziamento di operazioni di rivitalizzazione fisica, sociale ed economica delle aree urbane (con priorità a quelle degradate). L’importo previsto ammonta a quasi 629 mila euro.

Degradato e in parte inagibile

L’edificio è ancora in uso ad alcune associazioni, tra le quali l’Avis Pellaro OdV sezione Francesco Micalizzi. Per motivi di sicurezza, legate alla stabilità della struttura che custodiva l’antico orologio adesso rimosso per essere preservato, l’ingresso principale è stato interdetto. All’edificio si accede dall’ingresso che dà sul retro.

Nel rispetto dei vincoli paesaggistico e archeologico, ai quali è sottoposto lo storico edificio risalente al 1912, gli interventi saranno finalizzati alla generale conservazione degli elementi originari e solo a localizzati interventi di sostituzione delle parti gravemente deteriorate e non più recuperabili. Potrebbe dunque essere vicina la svolta nel destino di questo storico edificio affinché torni presto a splendere. L’iter è certamente a un punto di svolta ma occorre che la giunta approvi il progetto validato per intravedere concretamente l’avvio dei lavori. Visto il tempo già trascorso, l’auspicio è che l’attesa non sia ancora molto lunga.

L’iter

Nel 2022 la nomina del responsabile unico del procedimento Claudio Brandi e a supporto del geometra Fortunato Sergio Amaddeo.

Sempre nel 2022 il settore Lavori Pubblici ha affidato il servizio di progettazione definitiva-esecutiva all’architetto Vincenzo Latella che ha depositato nel giugno scorso il progetto nell’agosto successivo gli elaborati integrativi e sostitutivi.

Lo scorso 6 settembre la validazione da parte del Rup Claudio Brandi. Il passaggio in giunta e l’indizione della gara saranno i prossimi step di un iter.

Il polo di Prossimità

«Questo edificio, ormai fatiscente e degradato, resta un luogo identitario e da preservare. Lo abbiamo inserito nel piano di interventi risalente al 2019. L’obiettivo –  ricostruisce Giuseppe Marino, assessore alle Politiche comunitarie e al Welfare della giunta Falcomatà – resta quello di istituire uno dei poli di prossimità che erano stati pensati per il territorio comunale di Reggio Calabria. Si tratta di presidi destinati a offrire servizi alla persona, specie in zone decentrate. Di fatto, anche se alcuni servizi sono partiti come gli empori e ad Arghillà c’è l’essenziale avamposto dell’ambulatorio Ace, quello di Pellaro potrebbe essere il primo dei poli di prossimità in termini di struttura e di edificio dedicato.

È una risposta ai tanti bisogni del territorio dove operano tante associazioni che così avrebbero anche una sede per le attività. All’interno è prevista anche una sala museale dove, per esempio, sarà esposto l’antico orologio, già rimosso per essere preservato. Non potrà più funzionare. Pertanto, tra le attenzioni alla conservazione per quanto possibile dell’antico pregio dell’edificio, un altro orologio simile sarà collocato al posto di quello originario. Il progetto, che naturalmente è stato redatto nel rispetto dei vincoli posti dalla sovrintendenza, è orientato a salvaguardare al massimo quanto recuperabile dell’antico edificio».

È quanto spiega ancora Giuseppe Marino, assessore alle Politiche comunitarie e al Welfare della giunta Falcomatà, ricordando che in quel frangente per la prima volta il comune di Reggio Calabria «era divenuto unità di progetto intersettoriale – organismo intermedio Pon Città Metropolitana, per l’esercizio delle funzioni delegate dall’Autorità di Gestione del Pon».

Il fermento delle associazioni

«La Pro Loco Reggio Sud da anni sollecita il recupero dello storico edificio. Oltre a rappresentare la memoria del nostro territorio, esso potrebbe costituire un luogo di riferimento per le associazioni che a Pellaro manca. Così fin nel 2017, emersa questa esigenza in uno dei nostri focus cittadini periodici, avevamo già portato la questione all’attenzione del Comune. Sollecitazione che abbiamo rinnovato anche nel 2018 e nel 2019, in sede di commissione consiliare Assetto del Territorio, anche nell’interesse del pregio dell’edificio che nelle more ulteriormente si ammalorava.

Ci eravamo anche offerti, con il contributo degli imprenditori locali, di raccogliere fondi per riqualificare la pericolante torre dell’Orologio. Ci è stato risposto che nel progetto in cantiere era contemplato anche questo intervento e che esso fosse da eseguire nel rispetto di vincoli.

Dunque le associazioni da tempo attenzionano questo edificio nell’esclusivo interesse del territorio. Auspicando che altre lungaggini non lo sottraggano ulteriormente al recupero e alla fruizione collettiva, resta la consapevolezza che purtroppo si sarebbe potuto e dovuto intervenire prima, quando a gran voce lo chiedevamo, per evitare di disperdere quanto ormai divenuto irrecuperabile del suo pregio». Così Concetta Romeo, presidente della Pro Loco Reggio Sud.

I buoni auspici

«L’Avis di Pellaro da 36 anni, di cui quasi 25 anni all’interno di questo edificio, è impegnata per contribuire a raggiungere il traguardo dell’autosufficienza di sangue nella nostra provincia. La sua missione prosegue anche se la bellezza del bene che la ospita sembra essere ormai sbiadita. Oggi, purtroppo, la sede non è più accogliente e per certi aspetti è anche inagibile.

Al di là di ogni oggettivo ostacolo burocratico che ha impedito ad oggi di procedere con una importante azione di restauro, i volontari Avis non hanno mai perso entusiasmo e motivazione. Con azioni concrete hanno continuato a considerarla la casa del donatore, salvaguardando per quanto fosse nelle loro possibilità il bene. 

Per noi di Avis Pellaro sentire parlare di avanzamento del progetto di riqualificazione desta una grande gioia. I nostri sforzi affinché questa struttura storica non andasse perduta, il nostro amore per il territorio e per il servizio di volontariato che svolgiamo ci rendono oggi fiduciosi nel futuro. Speriamo che questo edificio rinascerà e che il Dono del sangue abbia presto la location adeguata che merita». Così la presidente Annalisa Paviglianiti e il consiglio direttivo di Avis Pellaro.

Un edificio storico

«L’edificio fu costruito nel 1912 nell’ambito della grande progettazione di ricostruzione post-terremoto del 1908. L’immobile rimase sede comunale fino al 1928, quando Pellaro su volontà dell’ammiraglio Zerbi venne inclusa nella sua “Grande Reggio”. I locali dell’Ex Municipio vennero utilizzati come sede della circoscrizione fino al 2009. Attualmente alcuni vani vengono utilizzati come sedi di associazioni». Si legge nella relazione storico artistica redatta dagli architetti Vincenzo Latella e Letizia Malara. Da essa si evincono anche i vincoli paesaggistici, ambientale e archeologico cui è stato sottoposto l’edificio.

La torre dell’orologio: alcuni dettagli del progetto

Gli interventi a copertura dell’edificio saranno sostanzialmente di recupero e restauro del sistema a padiglione e saranno. Prevalente il fine di conservazione degli elementi originari (struttura in legno e manto di copertura) con localizzati interventi di sostituzione delle parti gravemente ammalorate e non più recuperabili

Tra gli interventi a copertura della torre dell’orologio, quelli sulla «scritta “Municipio” in origine posta facciata frontale della torre all’interno della cornice. Essa verrà nuovamente realizzata con lettere metalliche da tassellate a muro. La dimensione in altezza delle lettere sarà di circa 30 cm. Il materiale metallico sarà verniciato opaco di colore nero e si utilizzerà un per le lettere un carattere identico a quello della scritta originaria.

Il manto originario di copertura in tegole del tipo Marsigliesi, poste su tavolato in legno di castagno, su struttura portante in capriate, sarà interamente salvaguardato e restaurato. Pochi gli elementi sconnessi o mancanti che saranno integrati.

Il tempo nuovo… e quello vecchio

L’orologio originario subirà un intervento di restauro del sistema di funzionamento del meccanismo. Sarà spostato dall’attuale sede della Circoscrizione per la collocazione espositiva. Si procederà alla sostituzione dell’orologio originario, con un nuovo orologio con cambio automatico ora legale e solare, suoneria ore e quarti, due telebattenti per il sistema di rintocchi delle campane e movimento ricevitore applicato al quadrante.

Sul muro della Torre verrà montato un nuovo quadrante completo di telaio, fondo bianco, numeri romani, lancette minuterie e alberi». Così si legge ancora nella Si legge nella relazione storico artistica redatta dagli architetti Vincenzo Latella e Letizia Malara.

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