CA…LCI NOSTRI | Finito il tour de force amaranto. E Saladini si auto-cancella (si spera) dal calcio

Teniamo i tre punti e, come abbiamo fatto dopo la sconfitta interna col Trapani, andiamo avanti. A Castrovillari (finalmente) termina lo stillicidio senza senso che ci ha costretto a una partita ogni tre giorni nel primo troncone di campionato. Se sembra poco, chiedete al Trapani, che al primo ingorgo di partite ha impattato in casa con l’Acireale. Per preparare la partita con la Vibonese avremo una settimana intera – tolti i sacrosanti due giorni di riposo concessi alla truppa dopo un forcing che neanche a giocare in Champions – e finalmente potremo mettere da parte gli alibi per giustificare un primo tempo come quello di oggi.

Contro la Vibonese avremo modo di vedere in campo anche il nuovo acquisto. L’ultimo argentino sbarcato a Reggio ci ha riportato in serie B a forza di gollazzi che a riguardarli mettono ancora i brividi: qualcuno suggerisca a Bolziquo la villa del Tanque a Pellaro e lo accompagni a pescare i tonni nello Stretto. Le aspettative sono alte e la bandiera albiceleste in sud è sempre un bel vedere. A Castrovillari gli ultras di casa ci accolgono con uno striscione da applausi. Fanno il paio con gli amici di Gioia e di San Luca (che col Locri non abbiamo ancora giocato) e con le tifoserie, amiche e nemiche, di mezzo Paese.

Tutti si sono accorti della porcata cucita su misura sulla pelle della malcapitata Reggina, spedita come unica colpevole nell’inferno dei dilettanti mentre il palazzo affonda tra imbarazzi sportivi e bilanci rosso cardinale. Solo a Catanzaro e a Cosenza hanno fatto finta di niente. E poi parlano di mentalità ultras. Felice Saladini (scusate le parole forti) è riuscito nello strabiliante risultato di mandare a gambe per aria due società diverse, in due città diverse, nello spazio di pochi mesi. Una nuclearizzazione pallonara che non ha precedenti. In un paese normale gli imporrebbero di andare a nascondersi sopra una “rangara”, da noi come minimo gli offriranno un seggio in Senato.