martedì,Maggio 7 2024

Violenza di genere a Reggio, Pino: «Non esiste un sistema scientifico di rilevamento dei dati»

A palazzo Campanella gli Stati generali sul tema con focus group composti da esperti regionali e nazionali per l'analisi di contesto e monitoraggio del fenomeno

Violenza di genere a Reggio, Pino: «Non esiste un sistema scientifico di rilevamento dei dati»

Una giornata intensa per fare il punto sulle violenze di genere, coordinarsi e portare avanti una proposta che possa realmente essere utile alle donne. Ieri la sala Monteleone di palazzo Campanella ha ospitato i lavori di “Ginestra, Stati generali contro la violenza di genere”.

Mattina e pomeriggio partecipati, che hanno visto magistrati, amministratori e altre istituzioni analizzare il fenomeno della violenza di genere e trovare un filo comune per muoversi ed impedire le morti che a ritmo quasi quotidiano ci racconta la cronaca.

«Questa mattina si sono svolti gli stati generali contro la violenza di genere titolati “Ginestra” volutamente proprio per come ho immaginato questa forza, questa resilienza delle donne e il loro coraggio di essere libere» ha spiegato Lucia Lipari, componente dell’Osservatorio regionale violenza di genere.

Il protocollo con l’Aterp

Tre focus group composti da esperti regionali e nazionali per l’analisi di contesto e monitoraggio del fenomeno, misure e norme di contrasto, nuove previsioni sulla scorta dell’esperienza nazionale ed internazionale, i modelli culturali e di genere per contrastare la violenza maschile. Percorsi educativi e formativi – schemi di prevenzione e sensibilizzazione e l’empowerment e l’imprenditoria femminile – strumenti esistenti, benefici e modelli economici per favorire l’autonomia.

«L’obiettivo – aggiunge Lipari è di essere operativi come osservatorio regionale sulla violenza di genere e dare risposte. Stiamo portando avanti un protocollo con l’Aterp perchè si possano trovare delle soluzioni alloggiative per le donne in via d’emergenza che fuoriescono dalle case rifugio e delle soluzioni alloggiative per le donne in case di semiuscita».

Le nuove strategie

«Dai tavoli tematici con obiettivo ambizioso che la Calabria divenisse fucina di idee e di azioni concrete per cercare di trovare una soluzione alle carenze sociali e legislative in tema di violenza sulle donne». Ha chiarito preliminarmente Giuseppina Pino, coordinatrice Osservatorio regionale violenza di genere.

«Nel primo tavolo tematico è stata portata avanti una analisi del monitoraggio ed è emerso che non abbiamo dati certi proprio perché non esiste, né a livello locale, ne tanto meno a livello nazionale, un sistema scientifico di rilevamento dei dati. Manca anche a livello nazionale un coordinamento dei vari osservatori sulla violenza di genere, coordinamento nel quale poter effettuare un confronto tra i dati rilevati nei reati spia, sia i femminicidi tra i vari osservatori. È emersa la necessità di portare avanti con omogeneità delle proposte di intervento a livello locale sia a livello nazionale».

E ancora serve anche un «coordinamento con le strutture sanitarie perché tramite loro abbiamo la possibilità, soprattutto in relazione ai punti di pronto soccorso, di avere risultato più certo di quelle che sono le donne che si rivolgono ai pronto soccorso per avere cure a seguito di maltrattamenti subiti in famiglia».

Si è stabilito anche di «riprendere il percorso rosa e quindi concretizzare un protocollo d’intesa comune a tutti i soggetti che fanno parte della rete antiviolenza, sul territorio regionale. Un secondo focus ha riguardato la necessità di individuare le modelli culturali per l’abbattimento della violenza di genere».

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