Ponte sullo Stretto, Lombardo: «C’è il rischio che unisca mafia e ‘ndrangheta»

di V. I. – Un progetto vecchio di più di dieci anni che non tiene conto dell’aumento dei prezzi delle materie prime e dei cambiamenti climatici, un presidente (Ciucci) che in Calabria è ricordato più che altro per le numerose inaugurazioni della medesima galleria sul nuovo tracciato dell’autostrada, il responsabile scientifico del progetto travolto dalle polemiche dovute alle sue posizioni negazioniste sul clima: sono i giornalisti di Report a fare le pulci alla nuova accelerazione governativa sull’idea del ponte sullo Stretto. Un’analisi amara quella della redazione di Report che ha riportato in prima serata nazionale tutti i dubbi che circondano la maxi opera su cui si discute più o meno dai tempi dell’unità d’Italia.

Nella lunga inchiesta dell’ammiraglia Rai dell’informazione, vengono fuori tanti punti controversi legati all’opera. A partire dal serio rischio che i cantieri possano diventare una sorta di luna park del crimine organizzato. «Del ponte se ne discute da sempre anche in ambito criminale – dice il procuratore aggiunto di Reggio Giuseppe Lombardo – e il rischio che il ponte non colleghi due coste ma due cosche c’è e questo non deve avvenire. Gli appetiti ci saranno e non saranno appetiti legati alle singole cosche che controllano il territorio di competenza, ma ad un livello più alto. Un livello in cui le due componenti criminali, quella calabrese e quella siciliana, diventano una cosa unica».

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