Oppido, presentata la prima edizione del Presepe vivente di Messignadi

È stata presentata ieri mattina, in conferenza stampa, la prima edizione del Presepe vivente, che si terrà domani e il 6 gennaio, a partire dalle 18, nel borgo “Timpa” di Messignadi, frazione di Oppido Mamertina. A introdurre i lavori il sociologo Francesco Rao, curatore della recente pubblicazione sulla storia e le origini di Messignadi, che si è soffermato sull’importanza dell’evento, sottolineandone il duplice significato: quello prettamente religioso e quello aggregativo, che vede la comunità coesa e collaborativa per la buona riuscita dell’iniziativa. Aggregazione è il leitmotiv dell’associazione
“Messignadi nel cuore”, presieduta da Giuseppe Barbaro, molto attiva sul territorio con iniziative di sostegno e aiuto ai più bisognosi, che si è particolarmente impegnata per questa manifestazione.

Oltre al mondo associativo, un forte impulso alla realizzazione dell’iniziativa è stato conferito sia da don Francesco De Felice, parroco della parrocchia di San Nicola di Mira, sia dall’Amministrazione comunale, rappresentata per l’occasione dal vicesindaco Fiorentino Riganò e dall’assessore alla Cultura Teresa Caia, che proprio nella piccola frazione sono nati. L’iniziativa, su impulso del vicesindaco, ha anche ottenuto il patrocinio del Consiglio regionale della Calabria. Proprio per questo, alla conferenza stampa hanno preso parte anche i consiglieri regionali Domenico Giannetta e Salvatore Cirillo. Il primo, che a Oppido è nato e ci vive, si è soffermato sull’indiscusso lavoro svolto quotidianamente da don Francesco, quale guida spirituale del paese e sul profondo significato del Natale per i cristiani, il secondo invece, ha puntualizzato l’importante ruolo svolto dalla comunità, che è capace di lavorare insieme, superando quelle divisioni che «molto spesso hanno lacerato l’identità dei nostri territori, privandoli di ogni opportunità di sviluppo sociale e culturale».

Particolare interesse ha suscitato l’intervento di Bruno Demasi, dirigente scolastico per diversi anni a Oppido Mamertina, il quale si è soffermato sull’origine storica del borgo e su una tra le tante iniziative svolte dalla scuola, quando, nel 1998, a seguito di un referendum indetto tra gli studenti con l’intento di dare un nome alla piazza dove è stata allestista la grotta del Presepe vivente, aveva prevalso sulle tante indicazioni, quella di intitolarla piazza dell’Amicizia. L’auspicio palesato da Demasi, prima di concludere il suo intervento, è stato quello di rivedere nuovamente a Messignadi la presenza di quel segmento
scolastico oggi venuto meno a seguito della crescente crisi demografica. Le conclusioni sono state affidate al vicesindaco Riganò, che mostrandosi particolarmente emozionato, ha condiviso tutto l’orgoglio e la gioia dell’aver visto la solerzia con la quale si sono svolti i preparativi del Presepe Vivente, che coinvolge l’intera comunità.

Comunità che si è dimostrata «pronta a dedicare tempo ed energie per l’organizzazione di questo evento, che vuole far rivivere la gioia della Natività». Il borgo “Timpa”, definito ormai la piccola Betlemme, per l’occasione potrà essere visitato seguendo un apposito percorso, lungo il quale saranno aperte al pubblico le piccole abitazioni, rimaste finora chiuse da circa mezzo secolo, all’interno delle quali sarà possibile osservare la semplicità delle persone che vi hanno abitato e vissuto. Il principio della collaborazione diffusa, ha visto i proprietari di queste abitazioni disponibili a offrire il loro contributo agli organizzatori, aprendo le case dei loro avi, per far entrare i numerosi visitatori attesi nei prossimi giorni. A margine della conferenza stampa, gli organizzatori hanno dato modo ai partecipanti di visitare alcune delle case che verranno aperte nella due giorni del Presepe vivente, annunciando che lungo il percorso verranno posizionati degli stand, nei quali sarà possibile degustare alcuni prodotti tipici locali e ascoltare il suono delle ciaramelle.

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