“Raccontare Polsi, inversione di rotta”, un confronto per superare i pregiudizi

di Giuseppe Mancini – “Alla Scoperta del volto di Polsi. Raccontare Polsi, inversione di rotta”.  Era il tema del convegno tenutosi presso i locali de “Le cisterne” di Gioia Tauro, dalle ore 15 di oggi pomeriggio, per fornire un’immagine diversa del santuario della Madonna di Polsi, situato nel cuore dell’Aspromonte in una frazione del comune di San Luca.

Il luogo Mariano è meta di tantissimi pellegrini e ha il suo apice con la festa che dura dal 31 agosto al 2 di settembre. Purtroppo, il santuario, come evidenziano diverse indagini della magistratura, viene preso anche come punto di riferimento dalla ‘Ndrangheta, in contraddizione ai valori della fede cristiana.

Per riscattarne l’immagine e andare al di là dei pregiudizi, l’istituto comprensivo “Pentimalli” di Gioia Tauro e l’Istituto comprensivo “San Luca – Bovalino”, hanno promosso l’incontro, che è al suo terzo appuntamento, dopo il primo avvenuto a San Luca e un altro realizzato sempre a Gioia Tauro. Il progetto ha come fine pure quello di sviluppare la partecipazione degli alunni al contesto sociale dell’ambiente in cui vivono, per acquisire senso d’identità e per prepararsi a una crescita responsabile.

«Su Polsi c’era un retaggio socioculturale pregno di preconcetti, così come accade con la nostra città –ha affermato il vicesindaco di Gioia Tauro Carmen Moliterno – ma dobbiamo portare avanti la parte sana ed esserne orgogliosi. L’augurio è che si possa investire su Polsi e diventi un centro aggregativo in tutti i sensi». Ad aprire l’incontro un’esecuzione di brani con flauti e pianoforte da parte dei giovani alunni accompagnati dai maestri di musica Bartolomeo Piromalli e Maria Pitasi.

«Intendiamo stravolgere il modo di pensare su Polsi, insieme ai ragazzi possiamo farcela – ha dichiarato il preside dell’istituto comprensivo “Pentimalli” Domenico Pirrotta -. È un percorso che continuerà fino al mese di giugno, in cui porteremo le scolaresche a Polsi per dare un contributo alla comunità».

A seguire, i numerosi presenti in sala hanno potuto apprezzare le riflessioni e pensieri degli alunni IV C e IV F della Scuola Primaria “E. Montale” e i racconti ed esecuzioni di canti tradizionali interpretati dagli alunni dell’istituto comprensivo  “San Luca – Bovalino”.

«Dietro il santuario di Polsi c’è Fede, tradizione, con carovane che attraversano zone impervie per raggiungere il luogo di serenità – spiega Francesca Moricca ideatrice del progetto – Polsi spesso è uno scoop giornalistico, per invertire la rete di comunicazione, dargli dignità e guardarlo con nuovi occhi, bisognerebbe starci due giorni da vivere in preghiera».

Il territorio di San Luca e del santuario di Polsi è legato anche ad autori celebri come Corrado Alvaro, che proprio nel comune aspromontano ebbe i natali il 15 aprile 1895 e vi trascorse la giovinezza. 

Sulla figura del noto scrittore e giornalista ha relazionato Francesco Macrì esponente della Fondazione Alvaro che, costituita per tenerne viva la memoria, ha sede proprio nella casa natale dell’autore.

«La cultura ci consente di scoprire mondi dentro e fuori di noi. Così come faceva Corrado Alvaro, capace di guardare al di là – ha riferito Macrì -. L’autore non si è mai staccato dalle sue origini, che ha riportato nelle proprie opere. Ha vissuto una vita straordinaria in giro per l’Europa, tra Parigi, Berlino, fino all’Unione Sovietica. Ed è stato capace di leggere in anticipo la realtà del futuro».

A seguire è intervenuta Annachiara Valle per raccontare Polsi dal punto di vista di una giornalista:« La ‘Ndrangheta c’è a Polsi, non possiamo non scriverlo. Il problema c’è e va affrontato, ma nel contempo vanno fatte crescere le altre opportunità. Non possiamo non continuare a parlarne, ma è un faro per mantenere alta l’attenzione, consentire di vedere oltre e incentivare la parte sana ad emergere. La sconfitta della ‘Ndrangheta passa attraverso gli atti giudiziari, la cultura e la conoscenza dei diritti».

Infine, il sociologo Francesco Rao ha espresso le proprie vedute sul tema delle aree interne tra pregiudizi e opportunità, evidenziando rilevanti punti di domanda: «Il progetto è un’importante strada da percorrere per estirpare i pregiudizi. La scuola ha la fondamentale funzione sociale di educare. Lo Stato a San Luca dov’è? Non c’è cinema, palazzetto dello sport, centri aggregativi, punti internet. Che futuro possiamo dare ai più piccoli? I bambini di San Luca hanno le stesse opportunità di quelli di Milano?»

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