venerdì,Maggio 17 2024

Rosarno, Primo maggio nel ricordo di Giuseppe Valarioti 

L'evento organizzato dall'associazione Officina numero 8 ha raccolto le adesioni dell'Anpi, dei sindacati e della società civile

Rosarno, Primo maggio nel ricordo di Giuseppe Valarioti 

di Giuseppe ManciniUna manifestazione con tre parole d’ordine: pace, terra, lavoro, si è svolta a Rosarno in occasione della festa dei lavoratori del primo maggio. Ha organizzato l’evento l’associazione “Officina numero 8”, colei che ha riattivato e salvato dalla vendita la Casa del popolo Valarioti, presidio di politica e cultura, ormai quarantennale a Rosarno, restituito alla collettività. Hanno aderito tante associazioni del territorio, L’Anpi della provincia di Reggio Calabria, sindacati come la Cgil, Usb, Orsa Porti, e liberi cittadini. Il fine dell’appuntamento è stato di rivendicare i diritti dei lavoratori, dei precari, di chi il lavoro non ce l’ha, dei giovani costretti ad abbandonare la propria terra, dei braccianti e degli agricoltori.  

Si è invocata pari opportunità di accesso al lavoro, sicurezza, diritto all’abitare e ad un equo compenso. Una giornata contro tutte le guerre, i conflitti armati e contro la ‘ndrangheta e le mafie, nel ricordo di Giuseppe Valarioti, che fu tra i primi a battersi al fianco dei giovani disoccupati. Giuseppe Valarioti, nato a Rosarno nel 1950, è stato un politico e attivista, dirigente del Partito Comunista Italiano, ucciso dalla ‘ndrangheta. Fu assassinato in un agguato (a colpi di lupara) di matrice ancora oscura l’11 giugno 1980, al termine di una cena tenuta insieme ai compagni di partito per festeggiare una vittoria elettorale.
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