Reggina: prima il concordato, poi il futuro di Inzaghi e Taibi
Ieri il rompete le righe, con la squadra ufficialmente in vacanza. La società lavora su due binari: prima l'iscrizione, poi la scelta sull'aspetto sportivo
Si lavora sul futuro. In casa Reggina c’è da sistemare la questione concordato, il cui ok non è ancora arrivato da parte del Tribunale di Reggio Calabria. Siamo fuori dai tempi decantati da Marcello Cardona che, in conferenza stampa il 12 maggio, aveva parlato di una decisione in 30 giorni dalla data di presentazione del piano, avvenuta lo scorso 29 aprile.
Il motivo del ritardo
A prolungare l’attesa il già annunciato parere negativo dell’Agenzia delle Entrate sullo stralcio del 95% della mole debitoria. Un parere che sta bloccando il via libera, nell’attesa che, magari, si trovi un accordo che faccia defluire positivamente la vicenda.
Sono giorni di grande lavoro, su tutti i fronti, in cui non mancano nuove perplessità su quanto proposto dalla Reggina, come dimostrato dalle parole di Bandecchi, neo sindaco di Terni e patron della Ternana. «Sono legato ai tifosi della Reggina, gli voglio bene – ha spiegato Bandecchi – ma il Chievo aveva una situazione simile ed è stato fatto fallire, loro invece hanno fatto i playoff».
La speranza, chiaramente, è che la matassa si sbrogli, facendo seguito alle parole di Cardona dello scorso 12 maggio: «Avverrà comunque tutto entro la data di iscrizione del nuovo campionato. La Reggina si presenterà con i conti a posto e questo é una cosa pazzesca per il nostro futuro, il club ha ottenuto risultati incredibili».
Futuro sportivo
Una volta sistemate le situazioni societarie, la Reggina potrà pensare al futuro sportivo. Sicuramente saranno operati dei tagli al budget (lo dice il concordato stesso) e bisognerà capire se Massimo Taibi e Filippo Inzaghi manterranno il proprio ruolo. Entrambi hanno dei contratti validi anche per la prossima stagione, ma specie nel caso dell’allenatore i rapporti con la dirigenza sono ai minimi storici.
Inzaghi, comunque, non ha intenzione di fare passi indietro: non sarà lui a dimettersi, forte della convinzione di aver portato a termine un ottimo percorso al primo anno in amaranto. Solo l’arrivo di una proposta interessante – dall’Italia o dall’estero – potrebbe far vacillare la sua volontà di continuare a Reggio, che non vorrebbe in realtà lasciare dopo solo uno dei tre anni di contratto sottoscritti. Ieri, comunque, si è tenuto il classico rompete le righe, che ha segnato il termine ufficiale della stagione.