martedì,Maggio 7 2024

Lazzaro, Gip accoglie opposizione dell’Ancadic su attraversamenti pericolosi del torrente Ferrina

Il giudice ha ritenuto necessario verificare se i competenti enti pubblici abbiano o meno provveduto ad eliminare le situazioni di pericolo esistente

Lazzaro, Gip accoglie opposizione dell’Ancadic su attraversamenti pericolosi del torrente Ferrina

Riceviamo e pubblichiamo da Vincenzo Crea referente Ancadic

Attraversamento torrente Ferrina, il GIP ha accolto l’opposizione all’archiviazione presentata dal Referente unico dell’ANCADIC e responsabile del Comitato spontaneo Torrente Oliveto Vincenzo Crea. Il Giudice per le indagini preliminari  del Tribunale di Reggio Calabria con provvedimento dello scorso 11 maggio ha accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione  avanza dal PM  relativa ai pericolosi attraversamenti in alveo del torrente Ferrina. Il Gip ha ritenuto necessario verificare se i competenti enti pubblici abbiano o meno provveduto ad eliminare le situazioni di pericolo esistente nella nota della provincia di Reggio Calabria dell’ 11 gennaio 2017. 

Al riguardo ricordiamo che i funzionari della Provincia di Reggio Calabria hanno certificato la pericolosità ipotizzata dall’ANCADIC e indicato gli interventi e le opere da eseguire evidenziando l’urgenza di un primo intervento, invitando il Sindaco ad espletare una opportuna attività di monitoraggio  dello stato dei luoghi  soprattutto in presenza di precipitazioni piovose, onde poter adottare i provvedimenti di competenza, di natura tecnica e/o amministrativa, consistenti nell’inibizione al transito veicolare e pedonale degli stessi varchi, affinché sia garantita l’incolumità pubblica e privata interessata. Nulla di concreto è stato fatto, niente è stato fatto sapere e rischi e pericoli perdurano soprattutto in capo agli abitanti del Casalotto Ferrina, che sono costretti, visto lo stato di necessità, a reiterare violazioni di legge atteso che i torrenti per legge non sono oggetto di libero transito. 

Ciò nonostante nel piano comunale di protezione civile, di cui abbiamo da tempo chiesto la rivisitazione,  in caso di eventi calamitosi che richiedono lo sgombero della popolazione dalle aree interessate, per l’assistenza alla popolazione  come primo intervento atto alla concentrazione delle persone  in spazi e strutture in grado di una prima accoglienza  per poter organizzare, se necessario, una successiva sistemazione in luoghi maggiormente attrezzati, è stata incredibilmente individuata la vicina piazzetta e qualora l’evento calamitoso fosse attribuibile all’esondazione del torrente o comunque le acque torrentizie non permettessero l’attraversamento, come si provvede a soccorrere la popolazione. Come si soccorre una partoriente, un infartuato, un incidentato sul lavoro, in poche parole un medico, i mezzi di soccorso da dove passano? Si cerca salvezza tra i pericoli. Puntualizziamo che nella località Casalotto Ferrina insistono 370 abitanti e 183 famiglie.  Con questo ennesimo provvedimento del GIP ancora una volta decadono tutte le ipotizzate accuse di “procurato allarme” rivolte al referente dell’ANCADIC Vincenzo Crea dai Sindaci del Comune di Motta San Giovanni che si sono avvicendati in questi ultimi 20 anni, per ultimo l’attuale Sindaco Giovanni Verduci.

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