domenica,Ottobre 6 2024

Mortara terra dei fuochi, residenti al contrattacco: «Non molliamo, la nostra salute è a rischio» – FOTO e VIDEO

Si sono opposti formalmente alla richiesta di archiviazione chiesta dalla procura dopo il loro esposto. Ieri un nuovo incontro con la garante per la Salute, Anna Maria Stanganelli

Mortara terra dei fuochi, residenti al contrattacco: «Non molliamo, la nostra salute è a rischio» – FOTO e VIDEO

Nulla migliora nel quartiere di Mortara San Gregorio, nella periferia sud di Reggio Calabria. Anzi. La situazione sprofonda anche nell’indifferenza della procura. I roghi, con tutti i veleni sprigionati, continuano ad imperversare, appestando l’aria, costringendo i residenti a chiudere le finestre e, di fatto, liberando lo spazio per il deposito illegale di altri rifiuti. La zona più critica, non l’unica, è la strada che costeggia il torrente Valanidi I e il centro agroalimentare.

Ieri pomeriggio una delegazione del comitato Vedo Sento Parlo di San Gregorio ha nuovamente incontrato la garante regionale per la Salute Anna Maria Stanganelli. Due mesi fa il suo sopralluogo e l’impegno assunto dal consigliere comunale Antonio Ruvolo, delegato dal sindaco ff del Comune, Paolo Brunetti, di chiudere la strada per bloccare, intanto, il continuo deposito illegale. A oggi la strada non è stata chiusa e il quadro generale resta drammatico.

L’opposizione all’archiviazione

Una situazione più volte segnalata e denunciata, persino alla Procura della Repubblica con un esposto presentato due anni fa, nel 2021. Recentemente la stessa ha chiesto l’archiviazione.

«La richiesta di archiviazione che la procura ci ha fatto pervenire dopo essere stata portata a conoscenza della situazione drammatica in cui ancora a distanza di due anni versiamo, ha messo nero su bianco che alcun approfondimento sarà condotto. Ci è sembrato il minimo opporci a questa ingiustizia, vista l’emergenza igienico – sanitaria e sociale che ci circonda e il contesto in cui continuano ad essere perpetrati atti illeciti che restano impuniti. Così è ridotto il nostro quartiere. Questi sono i luoghi in cui viviamo. Ha denotato grande superficialità il fatto che la Procura si sia limitata a rilevare che della situazione fosse a conoscenza delle autorità senza considerare alcun intervento, prima di chiedere l’archiviazione». È quanto spiega Domenico Cicciù, presidente del comitato Vedo Sento Parlo di San Gregorio.

«Siamo profondamente delusi. Il nostro comitato non si è mai posto contro le istituzioni ma ha sempre collaborato per l’individuazione di soluzioni e punti di incontro. Stante così le cose, credo che la nostra azione in futuro dovrà essere più forte. Così, qui, non si può più continuare», spiega ancora Domenico Cicciù, presidente del comitato Vedo Sento Parlo di San Gregorio.

Le ragioni del comitato Vedo Sento Parlo di San Gregorio


«Gli odierni opponenti, merce il presente atto, evidenziano una non sufficiente attività d’indagine.
Per quanto è dato capire, l’attività investigativa finora svolta non ha consentito di individuare i responsabili di quello che si può definire un trauma per il territorio e un evento costituente causa di danno per la salute dei cittadini. Un evento di siffatta natura costituisce ed identifica specifiche ipotesi di reato e, come tali perseguibili penalmente. Peraltro, poiché gli autori – fino al momento ignoti – hanno proseguito nella loro opera vandalica con preoccupante pervicacia.
In buona sostanza, tutti i giorni – e le notti -, senza soluzione di continuità vengono riversati – evidentemente in maniera illecita – rifiuti di ogni specie e, poi, periodicamente, vengono incendiati.
Basterebbero delle semplici telecamere per cristallizzare i comportamenti illeciti». È quanto si legge nell’atto di opposizione all’archiviazione presentato dal comitato Vedo Sento Parlo di San Gregorio.

Le denunce dei residenti

«Purtroppo ci ritroviamo nuovamente qui a constatare che nulla è cambiato. Gli impegni assunti da Comune e Prefettura sono stati disattesi. La chiusura della strada, che neppure c’è stata, sarebbe comunque stata una soluzione tampone prima di interventi davvero risolutivi. Questo quartiere non va solo bonificato ma anche riqualificato. Questa terra, dove anche i controlli promessi dal prefetto non ci sono stati, continua ad essere di nessuno. Proprio per questo ogni illegalità viene compiuta sotto gli occhi di tutti. Nel momento in cui il Comune non dovesse essere in grado di risolvere, dovrà essere il prefetto a prendere in carico la questione e a risolvere la situazione», Maria Laura Cicciù, comitato Vedo Sento Parlo di San Gregorio.

«Appiccano continuamente roghi e non si respira. Devono dirci cosa vogliano che noi facciamo. Dobbiamo anche noi diventare dei delinquenti? Dobbiamo chiudere la strada e fare le barricate? Sappiano che molte persone sono esasperate al punto da avere maturato questa intenzione. Noi cerchiamo di placare gli animi ma così non possiamo continuare. Ci sentiamo continuamente presi in giro. Noi cerchiamo risposte perchè abbiamo diritto alla vita, non a sopravvivere alla giornata ma alla vita. Qua si sta morendo e non sappiamo nemmeno come. Io partecipo continuamente a funerali. Perchè? Ci diano risposte», denuncia Francesca Minniti del comitato Vedo Sento Parlo di San Gregorio.

Il nuovo incontro con la garante per la Salute Stanganelli

«Dopo l’ennesima segnalazione da parte dei residenti – spiega Anna Maria Stanganelli, garante regionale per la Salute – ho ritenuto doveroso ritornare per incontrare il comitato e manifestare la mia vicinanza ai residenti. La situazione qui, purtroppo, non è migliorata. Per le vie brevi ho sentito il sindaco ff Brunetti che mi ha comunicato che i suoi impegni non sono stati disattesi. Castore e Teknoservice hanno eseguito dei sopralluoghi per capire come procedere con la chiusura. Tuttavia permane la difficoltà di conferimento dei rifiuti combusti nella zona.

Continuerò a interloquire con le autorità, scrivendo anche al Prefetto affinchè anche i suoi impegni non vengano disattesi. Come ufficio, proseguirò anche sul fronte dello studio epidemiologico. Nei prossimi giorni una nuova riunione al Gom con il responsabile della Privacy per il trattamento dei dati sensibili. Auspico che nei prossimi mesi i cittadini potranno avere le risposte circa l’eventuale nesso tra il degrado e i fumi e l’insorgenza di patologie nella zona. Risposte che legittimamente chiedono e diritti che giustamente rivendicano», conclude Anna Maria Stanganelli, garante regionale per la Salute.

La solidarietà degli altri comitati di quartiere

«Su invito dal comitato di residenti, in occasione della visita della garante regionale per la Salute, sono stato presente per manifestare vicinanza, vista la situazione drammatica che quotidianamente vivono a causa dei continui roghi di rifiuti. Purtroppo molte zone delle città sono afflitte da criticità e incuria, Dunque noi ci siamo per manifestare e rivendicare attenzione. Siamo solidali anche se si tratta di solidarietà tra poveri, tra abbandonati da questo Comune». Così Pasquale Andidero, presidente del comitato di quartiere di Mosorrofa zona collinare della Città dello Stretto.

«La situazione è molto difficile come anche nel rione Marconi e ad Arghillà. Non mi spiego il perchè non si intervenga, nonostante tutte le denunce e le segnalazioni. Noi ci siamo sempre esposti ma tutti i cittadini dovrebbero farlo perchè la situazione è degradante per tutti, non solo per i residenti. Noi siamo cittadini e non possiamo vivere in queste condizioni. Se interi quartieri sono sotto scacco di illegalità e inciviltà è responsabilità delle istituzioni». Così Giuseppe Crucitti e Anna Maria Palermo, residenti del rione Marconi, zona sud di Reggio Calabria.

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