martedì,Maggio 21 2024

Reggio Calabria, protocollo del Tribunale per la formazione di un tavolo tecnico sui beni confiscati

La finalità, già contenuta nel codice antimafia, è la salvaguardia e l’incremento del valore economico dei beni sottoposti a sequestro e quindi a confisca

Reggio Calabria, protocollo del Tribunale per la formazione di un tavolo tecnico sui beni confiscati

Il Tribunale di Reggio Calabria – in ragione anche della competenza distrettuale in materia di Misure di Prevenzione Personali e Patrimoniali attribuitale dalla Legge n. 161/2017 unitamente agli Ordini professionali e alle Associazioni, hanno sottoscritto un protocollo per la formazione e la realizzazione di un tavolo tecnico istituzionale per la gestione dei beni, delle aziende e dei complessi aziendali sequestrati e/o confiscati nell’ambito dei procedimenti di prevenzione avente sede presso il Tribunale di Reggio Calabria.

La finalità, già contenuta nel codice antimafia, è la salvaguardia e l’incremento del valore economico (reale, occupazionale e di gestione) dei beni sottoposti a sequestro e quindi a confisca anche al fine di favorirne in tempi rapidi una destinazione sociale virtuosa. Le aziende sequestrate, notoriamente, subiscono un rapido processo di deterioramento della situazione finanziaria ed economica, con effetti negativi anche sotto il profilo occupazionale.

E’ pertanto essenziale, fin dal momento dell’esecuzione del sequestro, avere a disposizione competenze professionali, lavorative e di consulenza da coinvolgere nella gestione del patrimonio acquisito alla procedura con il duplice obiettivo di salvaguardare, laddove possibile, l’unità aziendale e l’occupazione, anche attraverso la creazione di una nuova imprenditorialità caratterizzata da creatività, legalità e sviluppo e ciò anche nella prospettiva di una proposta finale in merito alla destinazione del bene confiscato.

In quest’ottica si è convenuto di istituire un tavolo tecnico cui partecipano il Tribunale di Reggio Calabria l’Associazione Bancaria Italiana, Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria e il Consiglio dell’Ordine dei Commercialisti e degli esperti contabili di Reggio Calabria col preciso intento di sviluppare un’azione condivisa per individuare soluzioni, anche finanziaria, nonché per incentivare le banche nel mantenimento di eventuali linee di credito.

Per il raggiungimento di siffatti obiettivi il Tribunale, tra l’altro, ha dato la disponibilità a favorire l’utilizzo dei beni sequestrati e confiscati, ed a perseguire un approccio manageriale dell’amministrazione delle imprese. L’ABI , dal canto proprio si impegna a sensibilizzare i propri associati a non revocare automaticamente le linee di credito non scadute, sospese per effetto della notifica del provvedimento di sequestro o confisca, in attesa dell’autorizzazione al subentro dell’amministratore giudiziario e dell’esito della valutazione da parte della banca, nonché a rinegoziare, sempre nella propria autonomia e discrezionalità, con l’amministratore giudiziario, autorizzato dal giudice delegato o dal Tribunale, i rapporti bancari già in essere con le aziende sequestrate o confiscate.

I Consigli dell’Ordine degli Avvocati e dell’Ordine dei dottori Commercialisti e degli Esperti contabili di Reggio Calabria assumono l’impegno di organizzare corsi formativi e convegni di aggiornamento professionale sul tema dell’amministrazione giudiziaria dei beni sequestrati e confiscati, con l’obiettivo di consolidare le competenze degli iscritti nonché al fine di formare e stimolare i giovani Avvocati e commercialisti ad avvicinarsi a nuove opportunità professionali, valutare la realizzazione di specifiche azioni anche formative per avviare i giovani all’attività di amministratore giudiziario, anche in un’ottica di apprendistato e di futura iscrizione all’Albo Nazionale. E, ancora, realizzare iniziative formative finalizzate a fornire una specifica qualificazione per lo svolgimento delle attività legali e commerciali di supporto agli amministratori giudiziari nominati.

L’iniziativa è del tutto innovativa e di grande rilievo, soprattutto contestualizzata nei territori all’interno dei quali criminalità organizzata dispone di imprese e beni di provenienza illecita. Il protocollo oggi sottoscritto consente di intervenire in maniera fattiva sull’amministrazione e sulla destinazione dei beni oggetto di provvedimenti giudiziari, si da consentire la continuità delle attività e la loro riconversione in attività lecite e produttive. E’ solo un inizio, ma si ha la certezza che il tavolo tecnico apporterà tutte le idee e iniziative necessarie affinché nulla vada disperso ed a tutto venga data una destinazione virtuosa.

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