mercoledì,Maggio 15 2024

Inchiesta “Iris”, nove condanne e 14 assoluzioni nel processo di primo grado

L'ex sindaco di Delianuova, Francesco Rossi, condannato a 12 anni. Il boss Raffaele Alvaro a 24 anni. Spicca l'assoluzione di Giuseppe La Capria

Inchiesta “Iris”, nove condanne e 14 assoluzioni nel processo di primo grado

Il Tribunale di Palmi ha accolto la richiesta del pm Giulia Pantano e ha condannato a 12 anni di carcere l’ex sindaco di Delianuova Francesco Rossi, accusato di associazione mafiosa. Si è concluso, in primo grado e con il rito ordinario, il processo “Iris” contro la cosca Alvaro. Complessivamente il collegio presieduto da Francesco Jacinto ha emesso 9 condanne e 14 assoluzioni. Per quattro imputati, invece, sono stati trasmessi gli atti al pubblico ministero. Secondo la Dda, l’ex sindaco Rossi era a completa disposizione della famiglia mafiosa di Sinopoli che era riuscita a infiltrarsi non solo nel Comune di Delianuova ma anche in alcuni appalti pubblici importanti come i lavori di realizzazione dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi.

Le altre condanne

La condanna più pesante, 24 anni di detenzione, è stata inflitta al boss Raffaele Alvaro detto “Pagghiazza”. Sono stati giudicati colpevoli Carmine Alvaro detto “u limbici” (14 anni di reclusione), Carmine Alvaro detto “u bruzzise” (12 anni), Antonino Bonforte (6 anni e 6 mesi), Saverio Napoli (12 anni), Renato Licastro (12 anni) e Domenico Rugolino (12 anni).

Le assoluzioni

Fra le assoluzioni spicca quella del funzionario Inps, Giuseppe La Capria. Per lui, i pubblici ministeri avevano chiesto 13 anni di reclusione, con accuse pesanti quali associazione mafiosa e corruzione elettorale. Accuse che, tuttavia, gli avvocati Andrea Alvaro e Davide Vigna hanno smontato, riuscendo a convincere il collegio giudicante dell’insussistenza delle contestazioni. Nel corso della loro discussione, i due legali hanno rimarcato, punto su punto, come il costrutto accusatorio non fosse suffragato da elementi tali da poter ritenere provata la responsabilità penale del loro assistito, tanto con riferimento all’associazione mafiosa, quanto agli altri reati contestati. Una prospettazione difensiva che ha trovato pieno accoglimento nella sentenza assolutoria resa dai giudici del Tribunale di Palmi.

Fra gli assolti anche Enzo Nociti con la formula “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di corruzione elettorale. L’ex consigliere comunale di Reggio Calabria si era candidato alle regionali del 2004 ed era accusato di corruzione elettorale.

Risultano assolti anche Paolo Alvaro, Carmelo Alvaro, Carmine Alvaro (cl. ’68), Giuseppe Alvaro, Giuseppe Foti, Francesco Paolo Sergio, Giampaolo Bevilacqua, Eufemia Flores, Aldo Froio, Rocco Surace, Rocco Calabrò e Rocco Napoli.

Le posizioni rispedite al pm

Quanto alle posizioni di Girolamo Adamo, Luigi Chiappalone, Rocco Fontanabella, Giovanni Paladino, Rocco Rugnetta, Pasquale Davino, Vincenzo Villella e Vicentini Pietro, il collegio ha disposto la trasmissione degli atti al pm. Così come per le posizioni di Vincenzo e Rosario Stilo, per le valutazioni di competenza in ordine all’esercizio penale rispetto al reato di false informazioni al pubblico ministero. Atti trasmessi al pm anche in ordine alla posizione di Giuseppe Perrone e Giuseppe Zito per il reato di falsa testimonianza.  

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