sabato,Maggio 18 2024

Caso Xenia a Riace, Lucano: «Condannato per cose non vere»

Per l'ex primo cittadino «Dal processo non si evince per nulla l’interesse economico. Perché devo subire quest’aggressione mediatica basata su accuse infondate?»

Caso Xenia a Riace, Lucano: «Condannato per cose non vere»

«Non mi aspettavo complimenti ma neanche che il Tribunale mi condannasse sulla base di cose non vere». Lo ha detto Mimmo Lucano commentando le motivazioni della sentenza di condanna a 13 anni e 2 mesi di carcere. «Le risultanze del processo – ha aggiunto – dimostrano altro. È tutto molto strano. Dal processo non si evince per nulla l’interesse economico. Perché devo subire quest’aggressione mediatica basata su accuse infondate? Si infanga ancora una volta la mia immagine ma io non voglio che la gente abbia dubbi su di me. Aspetto di consultarmi con i miei avvocati per l’appello. Sono sicuro che dimostrerò la mia innocenza».

Poi ha aggiunto: «Praticamente il Tribunale mi condanna sulla base di dubbi e di falsità. Il colonnello della guardia di finanza che è stato interrogato ha detto che non ho patrimoni e che non era mia intenzione arricchirmi. Io non ho nulla. Mi domando come mai in tanti anni di indagine gli investigatori non hanno mai trovato un euro nelle mie tasche. Lo hanno detto anche in aula. Dov’è questo tesoro? Non potranno mai dimostrare che mi sono arricchito semplicemente perché la realtà è diversa ed è quella che io ho sempre raccontato».

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