sabato,Maggio 4 2024

Fatture pagate due volte e decreti ingiuntivi mai impugnati: l’Asp di Reggio colleziona un danno di 40 milioni

Tutte le aziende calabresi arrivano a 61 milioni. Sullo sfondo una mala gestio amministrativa, con doppi pagamenti e spese legali e interessi moratori lasciati lievitare

Fatture pagate due volte e decreti ingiuntivi mai impugnati: l’Asp di Reggio colleziona un danno di 40 milioni

di Luana CostaIl disordine contabile è il tratto che accomuna quasi tutte le aziende sanitarie calabresi. Milioni di euro drenati in doppi pagamenti, spesso nemmeno dovuti, e da interessi legali e moratori montati anche e soprattutto a causa della mancata opposizione in giudizio da parte degli uffici legali degli enti del servizio sanitario.

61 milioni andati in fumo

Così sono stati inghiottiti in un buco nero e fatti sparire svariati milioni di euro, 61 per l’esattezza, se si sommano gli importi dei danni erariali sfociati in un invito a dedurre o in una citazione in giudizio promossi dalla Procura della Corte dei Conti. Dieci in tutto i procedimenti più rilevanti affrontati dai magistrati contabili nel corso del 2021 e finiti nella relazione di inaugurazione dell’anno giudiziario.

Mala gestio amministrativa

Sullo sfondo una “mala gestio” amministrativa che offre spazi di manovra a chi lucra in spericolate operazioni di cessione dei crediti o in reiterate azioni esecutive che comportano significativi danni economici alle casse delle aziende, costrette spesso a pagare importi non dovuti anche più d’una volta. E il fenomeno sembra assai diffuso nell’Asp di Reggio Calabria che da sola colleziona un danno erariale del valore di di quasi 40 milioni di euro (39.827.000, per l’esattezza).

La fetta più grossa all’Asp di Reggio

Cinque in tutto i procedimenti in corso o già arrivati a sentenza per danno erariale. Quello più rilevante ammonta a 21 milioni e mezzo, la Procura della Corte dei Conti ha citato in giudizi i dirigenti dell’ufficio legale e dell’ufficio finanziario dell’Asp di Reggio Calabria accusati di ritardati pagamenti nei confronti dei fornitori, i quali hanno avviato decreti ingiuntivi ai quali nessuno degli uffici amministrativi si è mai opposto «fino alla nomina del commissario ad acta designato dal Tar in sede di giudizio di ottemperanza». Continua a leggere su LaCnews24.it

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