venerdì,Maggio 10 2024

Operazione “Blu notte”: ecco come Bellocco gestiva il clan dal carcere

Dalla casa circondariale di Lanciano il presunto boss era operativo h24 grazie a microtelefoni

Operazione “Blu notte”: ecco come Bellocco gestiva il clan dal carcere

di Vincenzo Imperitura – Reggeva le redini della cosca in smart working, il giovane presunto boss Umberto Bellocco, coinvolto nella maxi inchiesta Blu notte che ha portato all’arresto di 63 persone. Detenuto nella sezione “alta sicurezza” del carcere di Lanciano, era comunque operativo h24 grazie a microtelefoni «dei cinesi» che gli consentivano di impartire direttive al cognato Francesco Benito Pelaia, a sua volta detenuto in regime di domiciliari nella sua casa di Rosarno.

Un sistema andato avanti a lungo e venuto fuori grazie alla collaborazione tra le distrettuali antimafia di Brescia e di Reggio Calabria che hanno ricostruito il sistema con cui il presunto reggente della cosca Bellocco si riforniva di apparecchi telefonici, sim sicure e falsi profili social con cui interagire su internet. Un sistema complesso che vedeva tra i suoi ingranaggi, piccoli criminali di provincia e underdogs di altri clan mafiosi, ansiosi di fare bella figura con quel detenuto così rispettato all’interno del carcere abruzzese. Continua a leggere su LaCnews24.it

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