venerdì,Aprile 26 2024

Reggio, la strada fantasma del parco lineare Sud – FOTO

Dopo il ponte, che ancora non c'è, essa dovrebbe costituire il prolungamento del Lungomare

Reggio, la strada fantasma del parco lineare Sud – FOTO

Senza buche perché mai attraversata. Si mantiene ancora nuova, con le sue strisce pedonali di un bianco brillante, ma di quel nuovo che, per mancata usura, si deteriorerà ugualmente. Illuminata a giorno ma mai percorsa. Insomma una strada fantasma. Una striscia di asfalto inutile, sopra la quale alcuna macchina transiterà. Almeno al momento.

Un momento che dura da anni, gli stessi che la città di Reggio Calabria attende la costruzione del ponte che, passando sopra la foce del torrente Calopinace, già da tempo avrebbe dovuto collegare la zona del Lungomare e il parco lineare Sud. Superato il ponte, che ancora non c’è, questa strada attraverserebbe il parco lineare Sud, a sua volta mai finito e inaugurato.

Nonostante le promesse dell’Amministrazione comunale e la zona cantierata, nonostante le rivendicazioni legittime, tra le quali quelle del comitato di quartiere Ferrovieri Pescatori, il ponte non è stato ancora costruito. Il parco è un’opera ancora incompiuta con manufatti già vandalizzati e depredati e questa strada finita ma che, però, non ha nulla collegare.  

Mancando il ponte nella zona, non è praticabile alcuna viabilità. Essa, comunque, incontrerebbe anche l’ostacolo di una strada sterrata e chiusa la traffico, alla quale si giungerebbe procedendo ancora più a sud, nella direzione dello stabilimento Hitachi.

Un tratto finale lungo il quale qualcuno conserva una casa, qualcuno ci vive, chiedendosi quando il parco potrà godere dello splendore che merita, vista la sua posizione sul mare.

Insomma tutto appare insensato: quanto costruito si degrada, lasciando presagire la necessità di nuovi e ulteriori investimenti per ripristinarne la funzionalità mai espressa, e quanto finito, come questa strada, spicca come una cattedrale nel deserto. Asfalto senza traffico. Solo il silenzio, il vento che spira nello Stretto e l’amarezza di ciò che avrebbe dovuto e potuto essere e ancora non è.

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