venerdì,Aprile 26 2024

Decreto Reggio: ad aprile nuova udienza per le somme pignorate

Si tratta dei 5 milioni di euro del procedimento di Lafatre per il centro agroalimentare di Mortara

Decreto Reggio: ad aprile nuova udienza per le somme pignorate

Ai primi di aprile è fissata l’udienza davanti al tribunale di Reggio Calabria, per le somme del decreto Reggio relative alla vicenda della Lafatre. Già a inizio febbraio, la Sezione esecuzioni mobiliari del Tribunale di Reggio, accogliendo l’istanza cautelare presentata dal legale Pasquale Melissari per conto del sindaco, aveva dichiarato impignorabili le somme del decreto Reggio.

Il giudizio

Un giudizio nato per i lavori non completati del centro agroalimentare di Mortara (la parte più rilevante degli investimenti del Decreto) con la curatela dell’impresa che vanta un titolo di oltre venti milioni di euro; 4 milione e 100 sono stati restituiti per via di un’operazione del 2014.

Allora le somme del pignoramenti, il credito della curatela, era stato bloccato e sequestrato per via di un procedimento penale in corso; la curatela ha fatto istanza di dissequestro e la Cassazione le aveva dato ragione e dissequestrato le somme e il titolo. Queste somme erano state pignorate a Roma e a Reggio Calabria, alla Banca d’Italia per complessivi 4 milioni e 100 e la banca le ha erogate alla curatela. Oltre ai 4 milioni e 100, pignorati ci sono i 5 milioni oggi in discussione sempre relativi ai lavori del centro agroalimentare di Mortara.

I titoli

Melisssari, legale dell’amministrazione reggina, ha contestato che le somme non potevano essere pignorate non avendo una destinazione ben delineata. Un titolo si può attivare pignorando le somme relative a un preciso intervento, aveva sostenuto. Il giudice dell’esecuzione, Ambra Alvano, nella decisione, ha seguito questa impostazione, sospendendo l’esecuzione.

La nuova udienza

Ad aprile il tribunale si potrà riservare la conferma del provvedimento di sospensione e, dopo qualche settimana, le somme saranno disponibili. Si tratta di circa 5 milioni di euro. Le somme che arrivano sul conto corrente della Banca d’Italia fino a 16 milioni vengono bloccate e assorbiti dal pignoramento. L’udienza è fissata il 4 aprile.

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