Arresti all’Ospedale di Locri, ecco chi sono i «veri deus ex machina che usavano la Sanità come cosa loro»

«Ad onore del vero va detto che le intercettazioni, tra i tanti comportamenti antigiuridici, restituiscono anche l’evidenza di alcuni medici operanti in modo corretto, tra di essi, ad esempio, il nuovo Primario di Radiologia infatti Lascala Filippo affermava “li ora è venuto il primario nuovo, a Locri, è venuto questo Paolo ed abbiamo finito di imbrogliare”».

È uno stralcio delle intercettazioni riportate nelle carte dell’operazione della guardia di finanza che questa mattina ha colpito il presunto sistema di certificazioni false all’Ospedale di Locri.

Le intercettazioni

«I residui baluardi di legalità, cosi come i frequenti controlli della Guardia di Finanza, tuttavia non avevano impedito a Lascala Filippo, principale bersaglio dell’attività d’indagine, di gestire la sanità come fosse cosa sua. “Sta venendo la Finanza e fa le fotocopie.. possono sindacare quello che abbiamo scritto? Me ne fotto che viene la Finanza…”. Peraltro vantandosi di aver “pensionato pure le galline, ma con una disinvoltura che fa paura” e compiacendosi di essere un “intrigo continuo”».

Gli indagati

È Filippo Lascala, medico psichiatra, il dirigente medico dell’ospedale di Locri portato in carcere nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Locri. Emerso un articolato sistema illecito finalizzato al rilascio di falsi certificati. Tutto per giustificare la mancata partecipazione ad udienze da parte di imputati di gravi reati e ad accedere a benefici assistenziali non dovuti o ad ottenere rimborsi assicurativi non spettanti.

Nei suoi confronti, il gip Federico Casciola, su richiesta della Procura, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le accuse sono di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e falsità ideologica del pubblico ufficiale in atti pubblici.

Le accuse

Posto ai domiciliari, invece, Antonio Bombara, di 64 anni, primario del reparto di psichiatria. Secondo le indagini, entrambi hanno reimpiegato la professione medica “a vantaggio dei privati per conseguire pensioni miracolose, agendo come veri deus ex machina, ognuno dei due trattando la sanità locrese come fosse cosa sua”.

L’obbligo di firma disposto per altri 3 indagati: Marco Zucco (34), Francesco Surace (55) e Paola Larone (57). Quest’ultima è la moglie di Lascala e secondo gli inquirenti ha svolto il ruolo di concorrente materiale e agevolatore della condotta del marito.

Interdizioni

Interdetti per 12 mesi dall’esercizio della professione medica il responsabile del reparto di medicina fisica e riabilitazione dell’ospedale di Locri Raffaele Antonio Argirò (56). Anche la dipendente del laboratorio analisi del nosocomio Patrizia Panetta (59). Il responsabile del reparto di Ortopedia Guido Zavettieri (63), il medico del reparto di medicina generale Santo Gratteri (62), e lo psicologo Maria Erminia Pasquale (63).

L’interdizione dalla professione forense, infine, disposta per l’avvocato Antonio Sotira, di 43 anni. Anche lui è accusato di essere l’istigatore e determinatore per un certificato falso preparato da Lascala per un suo cliente.

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