Ospedale di Oppido, il Comitato: «Fondamentale un Pronto soccorso»

«Aprire un pronto soccorso di base a Oppido significa agire a difesa della vita». Con queste parole il “Comitato spontaneo 19 febbraio a difesa dell’ospedale Maria Pia di Savoia di Oppido Mamertina” – che da oltre due mesi presidia il nosocomio cittadino con lo scopo di ottenere che venga riportato in auge, proponendo che venga riconosciuto ospedale di zona disagiata, così da garantire il diritto alla salute anche ai cittadini della fascia preaspromontana della Piana di Gioia Tauro – è tornato sull’incidente verificatosi in paese lo scorso 4 aprile, quando intorno alle 19.20, all’incrocio di via Sturzo con via Annunziata, un’automobile impattò con una Vespa con a bordo due minori, per evidenziare ancora una volta, l’enorme ritardo – già segnalato in quell’occasione – dei soccorsi, questa volta mettendo a confronto i dati della relazione trasmessa al Comitato con quelli del direttore dell’Uoc Suem 118.

I fatti

«Sono diverse le chiamate che giungono al 118 quella sera – afferma il Comitato – tra cui, forse l’ultima, quella delle 19.31, in partenza dal cellulare del padre di uno dei due soccorrendi. Tutti riferiscono di due minori in stato di coscienza, stesi sull’asfalto che lamentano forti dolori. Nella nota di riscontro del direttore dell’Uoc Suem 118 alla nostra segnalazione di violazione dei Lea allo stesso indirizzata il giorno successivo all’accaduto, si legge che le informazioni sono rese “estrapolando i dati dagli atti disponibili c/o la scrivente unità operativa”, che desumiamo essere le schede del singolo intervento che i genitori dei due ragazzi feriti hanno condiviso con noi.

Senza voler fare processi mediatici ci vediamo però costretti a segnalare le incongruenze riscontrate confrontando la documentazione in nostro possesso, poiché riteniamo che nonostante sia abbastanza conosciuto il principio secondo cui cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia, bisogna anche prevedere che mettendo insieme tutti gli addendi il risultato cambia e come se cambia!».

I dati

Il Comitato mette quindi a confronto, dettagliatamente tutti i dati. «Dati che emergono dalla relazione trasmessa al comitato: 19.31 – chiamata per due infortunati classificati come codice giallo e verde; 19.34 ingaggiata l’ambulanza medicalizzata Tango con medico a bordo che parte in direzione Oppido; 19.55 l’ambulanza Tango giunge sul luogo dell’evento; il medico del mezzo Tango contatta la centrale per chiedere la seconda ambulanza; il secondo mezzo di soccorso Papa giunge a 21 minuti di distanza dal primo, alle 20.16 per soccorrere il secondo paziente con codice verde.

Dati che emergono dalla scheda 118 del primo infortunato soccorso con l’ambulanza Tango con medico a bordo. Codice di invio “rosso”. Partenza alle ore 19.45; arrivo alle ore 20.03; partenza verso il pronto soccorso di Polistena alle 20.20; arrivo al Pronto soccorso alle 20.50. Dati che emergono dalla scheda 118 del secondo infortunato soccorso con ambulanza Papa senza medico a bordo. Codice di invio “rosso”. Partenza alle 20.10; arrivo alle 20.30; partenza verso il Pronto soccorso di Polistena alle 20.39; arrivo al Pronto soccorso alle 21.15». detto questo il Comitato fa un confronto, dal quale emerge: «Alle 19.31 chiamata per due infortunati classificati come codice giallo e verde (dalle schede 118 emerge fossero in codice rosso); alle 19.34 ingaggiata l’ambulanza medicalizzata Tango con medico a bordo che parte direzione Oppido (dalla scheda 118 risulta in partenza alle 19.45); alle 19.55 l’ambulanza Tango giunge sul luogo dell’evento (dalla scheda 118 risulta arrivata alle 20.03); il medico del mezzo Tango contatta la centrale per chiedere una seconda ambulanza; il secondo mezzo di soccorso Papa giunge a 21 minuti di distanza dal primo, ossia alle 20.16 (dalla scheda 118 risulta essere arrivata alle 20.30) per il secondo paziente con codice verde (dalla scheda risulta essere partita in codice rosso). Quindi – sostiene il Comitato – mettendo insieme tutte le informazioni potremmo dire che l’ambulanza ingaggiata alle 19.34 (orario indicato nella relazione), parte da Taurianova alle 19.45 (orario indicato nella scheda 118) ovvero dopo 11 minuti!

Dopo 21 minuti dalla partenza (minuti indicato nella relazione) ovvero alle 20.06, arriva a Oppido e dopo qualche minuto sul luogo del sinistro. Il primo ragazzo soccorso arriva al Pronto soccorso di Polistena alle 20.50, ovvero dopo 90 minuti dall’evento traumatico da codice rosso! Quindi partendo dall’assunto che l’ambulanza Tango è giunta sul luogo del sinistro poco dopo le 20.06, l’ambulanza Papa dovrebbe essere arrivata non prima delle 20.27, ma risultata essere partita da Polistena alle 20.10 per giungere a Oppido alle 20.30, per poi arrivare alle 21.15 al Pronto soccorso. Il secondo ragazzo soccorso arriva invece, al pronto soccorso di Polistena alle 21.15, ovvero dopo 115 minuti dall’evento traumatico da codice rosso».
Il Comitato conclude sottolineando che «per i soccorsi extraurbani, i tempi d’intervento allarme-target previsti dai Lea devono essere contenuti entro i 20 minuti, che sono comunque di meno rispetto ai 32 e 59 minuti che emergono dal confronto della documentazione. Non possiamo morire attendendo l’arrivo dell’ambulanza. Non ci sono le condizioni per garantire la gestione dell’emergenza urgenza nell’ospedale spoke di riferimento. Aprire un pronto soccorso di base a Oppido significa agire a difesa della vita. Sono i nostri figli. Chiediamo tutela per i nostri figli. Siamo in pericolo».

Condividi
Impostazioni privacy
Privacy e termini di Google