venerdì,Novembre 8 2024

Rizziconi, una fiaccolata per ricordare Denise Galatà

I cittadini si sono stretti ancora una volta attorno alla famiglia della giovane annegata nel fiume Lao durante una gita scolastica. Al Liceo "Rechichi" gli ispettori del Ministero dell'Istruzione

Rizziconi, una fiaccolata per ricordare Denise Galatà

A soli tre giorni dall’ultimo straziante saluto, la comunità di Rizziconi si è voluta di nuovo stringere attorno alla famiglia di Denise Galatà, la 18enne morta nelle acque del fiume Lao, a Laino Borgo, durante una gita scolastica. E così, ieri sera, è stata organizzata una fiaccolata che ha visto la partecipazione di parenti, amici e compagni di scuola della ragazza. Ad aprire il silenzioso corteo, partito alle 18.30 dalla casa di Denise, i genitori, il fratello, il sindaco Alessandro Giovinazzo e diversi componenti dell’amministrazione comunale.

Tutti con una fiaccola in mano, hanno marciato lungo la contrada rurale di Manduca fino alla chiesetta dell’Immacolata, che la giovane frequentava assiduamente, perché membro del coro parrocchiale che accompagnava all’organo. Qui, il parroco don Nino Larocca ha poi celebrato una messa in memoria di Denise, al termine della quale, proprio i compagni del coro, hanno voluto renderle omaggio, facendo volare in cielo delle lanterne luminose. Un piccolo pensiero, per un dolore troppo grande, che nemmeno il tempo potrà lenire. Attraverso questi piccoli gesti, l’intera comunità cerca di dare forza, come può, a quella famiglia ormai distrutta.

Il messaggio del vescovo Milito

Un toccante messaggio quello che il vescovo della diocesi di Oppido Mamertina – Palmi Francesco Milito ha voluto dedicare alla giovane Denise Galatà, nel giorno del suo funerale: «Carissima Denise, chi l’avrebbe mai pensato che, quando ti ho amministrato la Cresima il 5 novembre 2016 nella Chiesa di Drosi, nella gioia comune insieme al gruppetto del corso preparatorio, sarei dovuto venire a trovarti a casa tua, già composta nella bianca bara che, come un una cappella, custodisce ora i resti mortali della tua giovane vita, recisa in questo mondo ma sbocciata per sempre in Paradiso? Sì, perché non mi sto rivolgendo a Te, che più non puoi ascoltare le parole umane, ma a Te che sei entrata nella vera vita e che tutto vedi e sai più di noi.

Oggi, Solennità della Santissima Trinità – festa per eccellenza della comunità cristiana –, circondata come non mai da tantissime persone, convenute commosse da diverse parti, per manifestare il proprio dolore per ciò che ti è successo, la celebrazione dell’Eucaristia, presieduta dal parroco don Nino, non è un rito esequiale ma la contemplazione della vita vera in Cristo Risorto, un atto di fede grande nella consapevolezza che Tu fai parte per sempre della sua nel regno della luce, della pace, della verità. Dall’alto, Tu ora vegli su gli addolorati e amati genitori, papà e mamma, il fratello, per le amiche e gli amici, le tue compagne e compagni di scuola. Anche noi preghiamo perché sia lenito il dolore e che la serenità – nel ricordo indelebile – lentamente ritorni stabile.

Ogni qual volta che in questi anni ho conferito la Cresime a centinaia di fratelli mi sono sempre chiesto che ne sarebbe stato del futuro della vita di ognuno sulla cui fronte segnavo con il Sacro Crisma il Sigillo dello Spirito Santo e li ho affidati al Signore e alla Beata Vergine Maria. Di Te ora, so, sappiamo, che il tuo futuro è per sempre in Dio, che fai parte dell’immenso coro celeste con il quale hai anticipato la partecipazione quando accompagnavi all’organo i canti della comunità. Ieri sera, dall’alto, luminosa una luna piena nello scuro del cielo era come un grande occhio rivolto a guardare la terra. Oggi è tornato il sole, fonte di vita delle nostre campagne, nella quale sei nata e vissuta: ambedue questi astri ci ricorderanno di Te. Continueremo a sentirci vicino con una presenza diversa ma reale, com’è quella dell’Eucaristia della quale ti sei nutrita in terra. Ieri sera, nelle Intercessioni ai Primi Vespri solenni in apertura del nostro 3° Congresso Eucaristico ti ho ricordato ai presenti, come farò oggi pomeriggio al Soccorso di Palmi, sempre nel corso della Cresima, e nei prossimi giorni. A Dio, carissima, dolce bella indimenticabile Denise».

Il saluto del Liceo “Rechichi”

Anche il Liceo “Giuseppe Rechichi” che Denise frequentava, ha voluto ricordare Denise postando sulla propria pagina Facebook l’ultimo saluto che i suoi compagni di classe le hanno rivolto, durante il rito funebre. «Denise, è il momento del dolore, del dolore profondo e straziante. E in questi momenti è preferibile il silenzio dell’anima al rumore delle parole. Ma davanti al grande mistero della morte e della morte di un’anima giovane e innocente, tutti cerchiamo una risposta. È forse impossibile, ora, trovarne una, ma è possibile e umano provare a tracciare una strada che, in qualche modo, possa dare una carezza alla famiglia, agli amici, a tutti quanti noi. Davanti alla morte, possiamo guardare allora alla ricchezza della vita di chi ci ha lasciato. Le parole del Libro del Siracide sono emblematiche in tal senso. Parafrasando la Scrittura possiamo chiederci: “Cosa le darai in cambio di ciò che ti ha dato?”. Si, perché Denise, il cui nome significa, ricordiamolo, “figlia della gioia”, ci ha dato tanto con la sua vita e per quello noi dobbiamo dirle “grazie!”.

Grazie Denise di aver condiviso la tua strada con noi! Grazie per averci regalato ore di vita preziosa! Grazie per i momenti trascorsi in parrocchia! Grazie per la gioia che ci hai trasmesso in tutti i tuoi giorni! Denise lascia a noi la responsabilità di continuare a trasmettere il suo messaggio. Ci lascia il compito di riempire le nostre giornate con ciò che ci appassiona e che ci fa sentire vivi, proprio come faceva lei. L’uomo non può sondare il grande mistero, non ne ha le capacità, ma le parole della Scrittura possono darci la forza di vivere anche per lei, con la grande speranza che, come recita l’Apocalisse di San Giovanni: “Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore”. Grazie Denise, Figlia della gioia».

Gli ispettori del ministero al Liceo “Rechichi”

Intanto, nella sede centrale del Liceo “Giuseppe Rechichi” che Denise frequentava, proprio ieri mattina sono arrivati gli ispettori del Ministero dell’Istruzione, mentre nel plesso a indirizzo Linguistico e Scienze umane, sito in via Vescovo Morabito, dove si trova la classe V BL della ragazza, gli psicologi dell’emergenza regionale, su richiesta della stessa scuola, sono giunti per cercare di aiutare i ragazzi a superare lo choc e il dolore per la tragedia che hanno vissuto in prima persona. Da lunedì pomeriggio invece, i 40 alunni che si trovavano in gita insieme a Denise, sono stati convocati a gruppi da tre nella stazione dei carabinieri di Polistena, dove sono giunti anche i militari della Compagnia di Castrovillari cui è affidata l’indagine, per raccogliere le loro testimonianze circa l’incidente.

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