domenica,Aprile 28 2024

Ardore, il coordinamento Docenti Diritti Umani ricorda la professoressa Raffaella Scordo

Morì poco dopo essere stata gravemente ferita nella notte tra il 12 luglio e il 13 luglio del 1990, da alcuni malavitosi
che stavano tentando di rapirla

Ardore, il coordinamento Docenti Diritti Umani ricorda la professoressa Raffaella Scordo

Il coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, anche quest’anno, intende
commemorare la professoressa Raffaella Scordo, assassinata ad Ardore marina, piccolo comune nel
comprensorio della Locride, nella notte tra il 12 luglio e il 13 luglio del 1990, da alcuni malavitosi
che erano appostati davanti alla sua abitazione.
Raffaella era insieme al marito ed ai suoi due figli; dopo una colluttazione finalizzata probabilmente
ad un sequestro di persona
, fu ferita gravemente alla testa e spirò successivamente all’ospedale
Riuniti di Reggio Calabria
. Aveva solo 39 anni ed insegnava nella scuola media di Locri.


Nonostante siano passati molti anni, Ardore marina rimane ancora oggi una terra difficile, in cui la
criminalità organizzata si manifesta in tutta la sua virulenza; solo qualche mese fa la polizia di Stato
di Reggio Calabria ha arrestato in flagranza di reato due persone, un italiano e un colombiano, che
avevano costituito un laboratorio dotato di tutte le attrezzature necessarie per il taglio e il
confezionamento della cocaina; anche nel 2020 gli investigatori avevano intercettato una banda di
criminali, composta anche da minorenni, accusati di diversi episodi “di rilievo”, dai furti in
abitazione alla ricettazione, dallo spaccio di eroina e cocaina alla detenzione abusiva di armi e di
munizioni, ma anche smaltimento illecito di rifiuti – per lo più materiali di risulta, pericolosi e
speciali – così come truffe con la sottrazione di mezzi da lavoro, di motoveicoli, di ciclomotori,
finanche di cavalli.


«Non so cosa dire a questo proposito in questo momento – sussurra il professore Polito – penso solo
che questa terra è sempre più abbandonata. A parte la carenza dele forze dell’ordine, lo Stato non si
preoccupa neppure del funzionamento delle strutture sanitarie. Mia moglie è stata ricoverata dopo
quattro ore
. Se ci fosse stato un elicottero per spostamenti più rapidi, se ci fossero state attrezzature
più efficienti, forse la si sarebbe potuto salvare», dichiarò il marito, professore Franco Polito, a La Stampa
del 3 agosto 1990
.


Sono molto significative ancora oggi le parole del marito della professoressa Scordo, il quale
dichiarò tutta la sua amarezza non solo in merito alla violenza criminale subita dalla sua famiglia,
ma esplicitò tutta la sua desolazione per una terra, la Calabria, che viene trascurata nelle strutture e
nelle infrastrutture.

Il Cnddu condivide il pensiero del professore perché sentirsi pienamente cittadini italiani
dovrebbe costituire un diritto per tutti coloro che sono nati nei nostri confini. L’attaccamento allo
Stato e l’amore per le istituzioni scaturiscono dal rispetto delle persone in quanto tali da Nord a Sud.

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