domenica,Aprile 28 2024

Confische ambientali, l’Italia condannata a pagare per gli espropri anche a Pellaro

La Corte di Strasburgo ha stabilito che dovrà versare quasi un milione di euro a titolo di indennizzo a tre aziende e una persona. I terreni del Reggino si trovano a Testa di Cane e Fiumarella

Confische ambientali, l’Italia condannata a pagare per gli espropri anche a Pellaro

La Corte europea dei diritti umani ha stabilito che l’Italia deve pagare quasi un milione di euro a titolo di indennizzo a tre aziende e un individuo per i terreni che le autorità hanno confiscato per salvaguardare l’ambiente e le bellezze naturali del Belpaese. I terreni in questione sono un appezzamento a Punta Perotti, adiacente a quello dove sorgeva l’eco mostro (per la cui confisca l’Italia è stata condannata a Strasburgo nel 2009), uno a Golfo Aranci e altri a Testa di Cane e Fiumarella di Pellaro, in Calabria. L’indennizzo stabilito oggi, che per l’esattezza ammonta a 970 mila euro, è la diretta conseguenza della condanna inflitta dalla Corte di Strasburgo all’Italia nel giugno del 2018 per aver violato il diritto alla proprietà delle imprese (Giem Srl, Rita Sarda Srl e Falgest Srl) e di Filippo Gironda, proprietario al 50% di uno dei terreni, con una confisca ritenuta “sproporzionata”, dato che tra l’altro le aziende «non sono mai state imputate in alcun processo per il reato di abusivismo», e i processi contro Gironda sono terminati con la prescrizione.

Quanto riconosciuto come indennizzo dalla Cedu non corrisponde minimamente alle somme richieste dalle imprese e da Gironda, che domandavano milioni di euro, ma è molto più alto di quello prospettato dal governo italiano, che in totale era pronto a pagare 349 mila euro. Nel calcolare quanto dovuto dall’Italia la Cedu ha tenuto conto principalmente di due fattori: le proprietà erano già state restituite e i terreni non erano più edificabili. La parte del leone, in base a quanto stabilito dai giudici di Strasburgo, va alla Falgest Srl. e Gironda: 700mila euro congiuntamente per il danno patrimoniale, 10 mila ciascuno per danni morali, e 70 mila per le spese processuali per i beni vicino a Reggio Calabria. Lo Stato dovrà invece versare 35mila euro per danni patrimoniali a Giem Srl, a cui deve anche 10mila per danni morali e 70mila per le spese legali per la proprietà a Punta Perotti. Mentre Rita Sarda Srl dovrà essere indennizzata con 35mila euro per danni patrimoniali e altri 30mila per le spese legali.

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