Madalina Pavlov, a 12 anni dalla morte una docufiction?

Avrebbe compiuto oggi 32 anni Madalina Pavlov nata in Romania e cresciuta a Reggio con la madre e i fratelli . E invece qualcosa è successo la sera del 21 settembre 2012 a Reggio Calabria che ha posto fine alla sua vita. Un altro compleanno doloroso per la madre, Agafia Gabriella Cutulencu, che si sfoga sui social, chiedendo verità su questa morte fatta di bugie e enigmi e strane coincidenze che sembrano voler nascondere altro. Del caso da qualche anno si occupa il Cat (Crime analyst team) composto da Mary Petrillo, psicologa e criminologa, coordinatrice nazionale, Rossana Putignano, psicoterapeuta, responsabile divisione Sud e Aida Francomacaro, psicoterapeuta esperta in psicologia forense, insieme agli avvocati Giuseppe Gentile per la madre e Antonio Lascala (legale del padre di Madalina, Ionel Pavlov).

L’autopsia psicologica

Madalina viene trovata in serata esanime sotto un palazzo del centro di Reggio. Suicidio? Inizialmente sì per gli inquirenti. Peccato che la ragazza non avesse motivo per suicidarsi. Anche l’autopsia psicologica, tracciata dal Cat, lo dimostrerà qualche anno dopo, esaminando la vita della giovane che la mattina della morte aveva con orgoglio mostrato alla madre la certificazione della patente appena presa. Sì, c’era una relazione appena chiusa che l’aveva fatta soffrire, ma la gioia di vivere di Madalina era stata più forte. Lavorava e sognava di fare viaggi lontano.

Le indagini aperte

Sono passati quasi 11 anni da questa morte ma le indagini non sono mai state chiuse. Tanti avvocati hanno seguito Gabriella nelle vicende per arrivare alla verità. Nessuno sa nulla. Nessuno di quell’affollata sera di settembre ha visto nulla. Anche la disperazione di Gabriella non ha convinto chi sapeva a collaborare. Nei prossimi giorni, l’avvocato Gentile, si farà portatore della richiesta di avere le immagini a colori dell’autopsia della giovane per avere più dettagli sulla scena e sul modo in cui la morte è avvenuta. Ancora a disposizione solo le pagine in bianco e nero.

Una docufiction su Madalina

È una storia maledetta quella di Madalina, che porta rabbia perchè chi ha conosciuto per vari versi il caso non può non avvertire la sensazione poco velata del muro di gomma che tutto copre. «C’è l’idea di realizzare una docufiction su questo caso che potrebbe aiutare a dipanare molte ombre e a fare luce su tante situazioni – Fa sapere il Team – c’è già un regista, cerchiamo qualcuno che creda in questo progetto e che voglia investire e darci una mano e ci aiuti a realizzarlo».

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