domenica,Aprile 28 2024

‘Ndrangheta, sigilli a beni per 6 milioni di euro ad un calabrese residente a Milano

Il provvedimento riguarda un 52enne originario di Platì. Avrebbe intestato a prestanomi una serie di imprese da lui amministrate per aggiudicarsi subappalti nell’ambito di opere pubbliche

‘Ndrangheta, sigilli a beni per 6 milioni di euro ad un calabrese residente a Milano

La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni per circa 6 milioni di euro nei confronti di Pietro Paolo Portolesi, 54enne calabrese presunto affiliato alla ‘ndrangheta e residente in provincia di Milano, già condannato per traffico di stupefacenti e associazione mafiosa, adesso indagato per trasferimento fraudolento di beni e valori.

Le attività investigative che hanno portato al provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano avevano messo in luce come grazie alla ‘copertura’ fornita da alcuni prestanome, l’indagato avesse fittiziamente attribuito a terzi la titolarità delle sue aziende. Tutto ciò al fine di eludere l’avvio di un eventuale procedimento per l’applicazione di misure di prevenzione patrimoniale e per aggirare, in qualità di subappaltatore e subfornitore in appalti pubblici, le disposizioni in materia di certificazioni antimafia.

Gli sviluppi delle successive indagini economico-finanziarie hanno consentito di arrivare all’individuazione di quattro complessi aziendali (comprensivi di un fabbricato ad uso industriale, terreni, conti correnti e oltre a trenta mezzi tra auto, trattori e rimorchi) e di altri tre immobili intestati a terze persone ma nella disponibilità di Portolesi, sottoposti a sequestro in quanto ritenuti il frutto delle attività illecite.

Lo scorso luglio Portolesi era stato condannato a 3 anni e 3 mesi dai giudici della quinta sezione penale. Secondo quanto emerso dalle indagini, il 54enne con una condanna per avere fatto parte della locale di ‘ndrangheta di Volpiano (Torino), temendo l’applicazione di misure di prevenzione avrebbbe intestato a presunti prestanome, tra cui la figlia, quattro aziende nel settore edile-movimento terra. Portolesi sarebbe riuscito anche ad accaparrarsi un subappalto relativo e demolizioni nell’area dell’Ortomercato milanese e ad entrare poi nei cantieri della Tangenziale di Novara.

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