mercoledì,Maggio 8 2024

Tentato omicidio Mangiola, si costituisce il secondo ricercato

Il 45enne avrebbe partecipato all’agguato del 13 ottobre scorso, avvenuto nei pressi di una scuola nella periferia sud di Reggio Calabria

Tentato omicidio Mangiola, si costituisce il secondo ricercato

Il secondo autore del tentato omicidio ai danni di Gioele Carmelo Mangiola si è costituito. È Paolo Paleologo, di 45 anni, che avrebbe partecipato all’agguato del 13 ottobre scorso, avvenuto nei pressi di una scuola nella periferia sud di Reggio Calabria, che ha visto il 39enne ferito al volto da colpi di pistola finire in ospedale.

Le indagini, che hanno portato subito a una vera e propria caccia all’uomo, si sono focalizzate in un primo momento a individuare gli autori. Il primo a essere accusato di essere il presunto autore materiale della sparatoria, Emilio Minniti, sarebbe stato spalleggiato e supportato proprio da Paleologo. Fondamentali nell’individuazione dei due presunti aggressori, le parole della stessa vittima, che al momento dell’agguato si trovava ai domiciliari per un altro tentato omicidio.

Come sono andati i fatti

Il ricercato si è costituito presso la Casa Circondariale “Panzera” di Reggio Calabria, ponendo così fine alle articolate attività d’indagine condotte dal Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio
Calabria, volte alla ricerca e al ritrovamento del soggetto resosi irreperibile sin dal 13 ottobre 2023, giorno in cui è stato compiuto con estrema spregiudicatezza, in pieno giorno e nei pressi di una scuola in Reggio Calabria, un efferato tentato omicidio. A seguito del richiamato episodio delittuoso, nel quale un soggetto già noto alle forze dell’ordine veniva attinto da 4 colpi di pistola, dei quali uno al capo e uno al volto, i due presunti responsabili si erano resi irreperibili, sottraendosi all’esecuzione del provvedimento restrittivo in parola.

In particolare, gli approfondimenti investigativi hanno consentito di tracciare – allo stato del procedimento e fatte salve successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento della responsabilità – la sussistenza di un quadro gravemente indiziario delle condotte ascritte agli indagati, connotate da tutti i caratteri del tipico agire mafioso, quali le modalità di esecuzione spregiudicate ed efferate, l’esplosione di più colpi in pieno centro abitato e nelle prime ore della mattina, in una zona della città storicamente soggetta all’influenza e all’imposizione mafiosa.

Le attività di ricerca e rintraccio poste in essere dai militari del Gico, avevano già consentito, nel dicembre 2023, di trarre in arresto uno dei due presunti responsabili, contribuendo in maniera decisiva a stringere il cerchio attorno al secondo indiziato dell’azione criminale. In tal senso, la spontanea presentazione segue all’incessante attività di ricerca condotta dai finanzieri, finalizzate al rintraccio del latitante, caratterizzate dall’esecuzione, tra l’altro, di numerose e mirate perquisizioni eseguite in ambienti ritenuti vicini ai ricercati, nell’area Ravagnese/Aeroporto.

Nel corso delle indagini, il Nucleo Polizia Economico Finanziario si è avvalso della qualificata azione assicurata dai militari della Compagnia Pronto Impiego di Reggio Calabria e della Sezione Aerea di Lamezia Terme. Le investigazioni sono state, inoltre, condotte con il supporto, anche tecnico, del personale della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri di Reggio Calabria. L’operazione testimonia ulteriormente il costante impegno della Guardia di Finanza nell’attività di contrasto alle organizzazioni criminali finalizzate ad assicurarne alla giustizia gli esponenti, nonché l’importanza della sinergica collaborazione tra Forze di Polizia che, efficacemente coordinate dalla Procura Distrettuale reggina, operano per garantire la sicurezza dello Stato e il rispetto della legalità a tutela dei cittadini.

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