giovedì,Maggio 9 2024

Caso scomparsa Iaria, la presidente del centro antiviolenza: «Nessun avviso di garanzia per esercizio abusivo della professione»

Affiancata dal suo legale la dottoressa ribadisce di non aver «mai svolto la professione di psicologa» e a sindacato e ordine rispedisce le accuse: «Vengano a parlare con me invece di attaccare una vittima»

Caso scomparsa Iaria, la presidente del centro antiviolenza: «Nessun avviso di garanzia per esercizio abusivo della professione»

«Una polemica in un contesto improprio rispetto alla gravità del fatto». Con parole di «rammarico» la presidente del centro anti violenza Margherita Tiziana Iaria e il suo avvocato Denise Albano hanno incontrato la stampa. Un incontro per chiarire il vespaio di polemiche sorte all’indomani del ritrovamento della dottoressa Iaria. E non la chiama signora volontariamente perché «è anche Dottoressa».

Il chiarimento legale è stato necessario perché «si è dato risalto a un aspetto che in realtà non ha gravità rispetto a quanto accaduto alla Iaria che ha una rilevanza penale molto importante. Un atto che è stato molto grave come privare della libertà personale una donna. A maggior ragione in un contesto come il nostro Reggio Calabria».

I chiarimenti

La Iaria e il suo legale, carte alla mano, si sono rese disponibili ad aprire un confronto con sindacato e ordine degli psicologi che hanno avanzato non pochi dubbi sull’attività e la professione della presidente del centro Margherita. 

«Comprendo le esigenze di un ordine professionale di tutelare la propria immagine. Bastava usare il telefono e sarebbero stati forniti tutti i chiarimenti del caso. Una nota di questo genere francamente l’ho ritenuta inopportuna sotto tutti i punti di vista», ha ribadito l’avvocato Albano.

«Non è collegato al fatto grave perché il fatto grave che è una donna è stata rapita. Tutto in pieno giorno con modalità che somigliano al sequestro di persone. Abbiamo una nostra idea che teniamo riservata proprio per la tutela delle indagini perché l’interesse è che le indagini vengano compiute in maniera serena scevre da un condizionamento. La dottoressa Iaria è vittima di un reato che viene fatto in una città come questa ad una donna che si occupa di violenza. Alla parole della presidente Dominella Quagliata quando dice “incoraggiare le donne vittime di violenza alla denuncia e supportare l’intero iter di autonomia e senz’altro estremamente faticosa ma non pericoloso” io apro un libro su quest’affermazione. Ma che vuol dire che non è pericoloso?».

Le accuse di abuso della professione

Accuse quelle di un presunto abuso della professione di psicologa che vedono la Iaria opporsi nettamente. «Sono laureata quindi dottoressa ma non sono mai stata psicologa e non lo voglio essere. Gestisco un centro anti violenza dove lavorano tanti professionisti regolarmente iscritti all’ordine». Inoltre è stato rimarcato come la l’attività svolta dalla dottoressa Iaria «è quella di rappresentare da oltre vent’anni un centro Antiviolenza riconosciuto accreditato dagli enti competenti.

Avrei gradito che ci fosse una maggiore rilevanza verso il profilo umano di questa donna che senz’altro ha subito un trauma. Maggiore risalto ad un fatto grave che si è verificato in questa città. Anziché una sterile peraltro non sorretta da alcun riscontro e smentita dalla documentazione. Si può visionare tutto cosa si poteva fare per le vie brevi in privato senza necessità di minacciare pubblicamente di esercizi abusivi di professione». 

Per la dottoressa e il suo avvocato è necessario fare chiarezza. Il centro Margherita «dispone di strutture regolarmente autorizzate. Viene incaricato da parte dei tribunali, delle forze dell’ordine di provvedere in urgenza ad episodi di violenza. Quindi dare la primissima accoglienza a donne che si trovano spesso, anche con minori, maltrattate e non sanno dove andare. Hanno bisogno di aiuto immediato». 

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