martedì,Aprile 30 2024

“La parlata santagatina” di Francesco Poto sarà presentata domenica a Gallina

Il piccolo dizionario dei termini dialettali tipici della Vallata di
Sant’Agata sarà presentato domenica 24 luglio alle 20, nella piazza del Municipio nel quartiere collinare di Reggio Calabria

“La parlata santagatina” di Francesco Poto sarà presentata domenica a Gallina

Un tributo di amore alla terra di origine, attraverso la narrazione di
una delle storie più a rischio di dimenticanza, quella della lingua. Ecco cosa
ci consegna il professore Francesco Poto, autore de “La parlata
santagatina”
, la prima pubblicazione letteraria di Sveva Edizioni. Il piccolo
dizionario dei termini dialettali tipici della Vallata di Sant’Agata sarà
presentato domenica 24 luglio alle 20, nella piazza del Municipio nel
quartiere di Gallina a Reggio Calabria.


Converseranno con l’autore la professoressa Rosetta Neto
Falcomatà
, il professore Luigi Marino e il presidente della fondazione
Giuseppe Marino, Antonio Marino. L’incontro sarà arricchito dalle letture
di Antonio Marino e dall’intervento musicale di Giuseppe e Danilo
Scopelliti.


«Questo libro viene da lontano – spiega Francesco Poto, professore
indimenticato di Lettere e Latino
e autore del volume – da quando con una mia classe, durante l’anno scolastico avevo portato avanti un’indagine sul Dialetto reggino alla quale i ragazzi avevano partecipato con grande
interesse
. Un’esperienza, che avevo convintamente e pienamente inserito
nell’insegnamento della lingua Italiana, ispirata alla consapevolezza
secondo la quale accanto all’italofonia esistono tante e preziose
dialettofonie. Il termine greco diálektos significa non a caso “lingua”. Quel
laboratorio era, dunque, nato dall’esigenza di cristallizzare regole e termini
non scritti, ma affidati alla tradizione orale e, dunque, forse più labili nel
tempo ma non meno importanti e per questo da recuperare. Un’attività
necessaria – sottolinea ancora il professore Francesco Poto – per
preservare la storia e la cultura di un territorio che poi io, essendo molto
legato al luogo delle mie origini, ho concentrato su Gallina. Da qui è nato
l’approfondimento sui termini dialettali della vallata del torrente di
Sant’Agata, con particolare riferimento alla parlata di Gallina,
che a mio avviso ha delle peculiarità rispetto alla parlata Reggina, come il ricorso
all’aspirazione molto più frequente nella pronuncia. Si tratta di sfumature
di non poco conto che meritano di essere salvate dall’oblio e fermate su
carta. Credo sia possibile definire l’antica vallata di Sant’Agata, che
riconosce nel quartiere di Gallina la sua naturale erede, una sorta di nicchia linguistica. L’antico pianoro, individuato dal messo del Re di Napoli per rifondare il centro di Sant’Agata distrutto dal terremoto, assume infatti rilevanza anche con riferimento alla cadenza linguistica, assolutamente peculiare, per esempio, anche rispetto a quella di Armo, distante solo pochi chilometri», spiega ancora il professore Francesco Poto.


Ogni luogo racconta, dunque, la sua identità soprattutto attraverso
gli idiomi che le comunità plasmano, custodiscono e tramandano. Idiomi
preziosi che consistono nelle lingue dialettali, scrigno di una saggezza
popolare e di una potenza da valorizzare e recuperare
. L’opera di
Francesco Poto, professore che ha sempre insegnato ai suoi studenti e alle
sue studentesse la lingua Italiana facendoli appassionare anche al «Dialetto,
lingua di pari dignità», si propone di offrire un contributo a questa
importante opera identitaria di recupero attraverso il volume “La parlata
Santagatina”, edito da Sveva edizioni.


«La pubblicazione di libri rappresenta per noi una sfida
entusiasmante
– ha dichiarato il fondatore di Sveva edizioni con sede a
Reggio Calabria, Antonio Marino
– che arricchisce il nostro percorso.
L’approdo alla pubblicazione anche di volumi, dopo avere già conseguito
grandi soddisfazioni in campo discografico, musicale e culturale in genere,
ci inorgoglisce particolarmente. È anche un momento di grande emozione
poiché iniziamo quest’avventura con un viaggio dentro le parole antiche, alla riscoperta dei luoghi cari alla mia famiglia come Gallina;
un viaggio rappresentato da un’opera fortemente rappresentativa della visione che ci anima, ossia quella di promuovere il nostro territorio e la ricchezza della sua cultura, espressa anche e soprattutto dalla lingua dialettale», ha dichiarato ancora Antonio Marino, medico psichiatra e presidente della fondazione Giuseppe Marino, promotrice di numerose e autorevoli iniziative culturali.

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