giovedì,Maggio 2 2024

Reggio, al gala della Fondazione Prince Albert II anche l’opera di un artista molochiese

La scultura di Pasquale Angelo Sciglitano ha contribuito alla raccolta fondi per l’ambiente promossa dall’organizzazione internazionale

Reggio, al gala della Fondazione Prince Albert II anche l’opera di un artista molochiese

C’era anche l’opera di un artista molochiese tra quelle messe in vendita durante la serata di gala per l’ambiente, tenutasi lunedì, a Gallico Marina, alla presenza del principe Alberto II di Monaco in occasione della sua visita in Calabria, e organizzata da Marco Colasanti, presidente della sezione italiana della “Fondazione Prince Albert II”, voluta e creata dallo stesso sovrano monegasco nel 2006 per combattere i cambiamenti climatici e difendere la biodiversità, i mari e le risorse idriche del nostro pianeta, che ha sedi in diversi paesi, ossia Francia, Regno Unito, Svizzera, Stati Uniti, Canada, Germania e, dal 2009, anche in Italia.

La Fondazione, organizzazione internazionale senza scopo di lucro finanziata dal principe Alberto con risorse personali, già diventata punto di riferimento nel settore con oltre 720 progetti sostenuti in questi anni con oltre 92 milioni di euro raccolti anche attraverso le donazioni, si distingue, fin dal suo esordio, nella promozione di un nuovo equilibrio con la natura, lavorando per la protezione dell’ambiente e per la promozione dello sviluppo sostenibile, sia a livello locale che globale.

E in occasione della cena di gala si è infatti fornito un apporto concreto, grazie al ricavato ottenuto dalla vendita delle opere donate da artisti nazionali e internazionali, al finanziamento di progetti finalizzati alla salvaguardia del patrimonio ambientale.

Rebis

Tra queste, c’era anche l’opera “Rebis” dello scultore autodidatta originario di Molochio, taurianovese d’adozione, Pasquale Angelo Sciglitano. Classe 1972 e avvocato di professione, Sciglitano si definisce uno spirito inquieto, alla ricerca del proprio mondo nel quale immergersi totalmente, trovato nella piccola bottega artigiana che ha messo in piedi quando ha deciso di dedicarsi all’arte.

Laboratorio Papilio” è il suo piccolo mondo, dove opera utilizzando materiali poveri e di scarto – come pezzi di legno, fil di ferro, radici o reti da pollaio – per creare le sue opere, attraverso le quali prova a dare «un’espressione all’universo spirituale che si trova all’interno di ognuno di noi». Qui, da solo, è riuscito a far emergere il suo estro artistico sviluppando sofisticate tecniche e affinando le sue doti naturali. Filosofia, religione, simbolismo ed esoterismo caratterizzano le sue sculture, uniche nel loro genere.

Il significato dell’opera donata alla Fondazione “Rebis” raffigura una persona, non è dato sapere se un uomo o una donna, seduta su un grande albero, all’apparenza pensierosa o forse sognante. Affascinante ed enigmatica la spiegazione fornita dall’artista: «Solo colui che è in grado di riunire in sé stesso i due contrari sarà in grado di dominare il drago delle passioni. Questo lavoro rappresenta la congiunzione fra energia maschile ed energia femminile, è il simbolo della duplicità, dell’Adam Kadmon, ovvero l’archetipo divino di uomo e donna, sia maschio che femmina, ma né maschio né femmina».

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