venerdì,Aprile 26 2024

Palmi, “Inedita-Mente Cilea” al teatro alla Scala di Milano

A dirigere i musicisti, il più giovane direttore di conservatorio d’Italia, il calabrese Filippo Arlia

Palmi, “Inedita-Mente Cilea” al teatro alla Scala di Milano

Il ciclo di concerti “Invito alla Scala giovani e anziani“ al teatro alla Scala di Milano ha ospitato “Inedita-Mente Cilea“. Dedicato alla raffinata musica da camera, il ciclo di appuntamenti ha annoverato anche un programma squisitamente ispirato alle musiche del compositore palmese.

I Virtuosi del Teatro alla Scala, diretti dal giovane e assai promettente direttore calabrese Filippo Arlia, con il violoncellista Enrico Bronzi e il violinista Massimo Quarta come solisti, hanno proposto le musiche di Leonardo Leo (Concerto in re maggiore per violoncello e orchestra, revisione e orchestrazione di Francesco Cilea) e Francesco Cilea (“Il Canto dell’Amore” per soli e orchestra d’archi, orchestrazione di Raffaele Cacciola da un tema inedito di Francesco Cilea; Suite in mi maggiore per violino e orchestra; Piccola Suite per orchestra).

Filippo Arlia

Filippo Arlia, classe 1989, è un pianista, didatta e direttore d’orchestra italiano. Nato a Cosenza in una famiglia di musicisti, è considerato dalla critica internazionale uno dei più brillanti e versatili musicisti italiani della sua generazione. Si è diplomato in pianoforte presso il conservatorio Fausto Torrefranca di Vibo Valentia, a soli 17 anni, con il massimo dei voti, la Lode e Menzione d’Onore. Oggi già dirige il Tchaikovsky a Nocera Terinese in provincia di Catanzaro ed è il più giovane direttore di conservatorio d’Italia.

Francesco Cilea

Francesco Cilea, nato a Palmi nel 1866, morì il 20 novembre 1950 nel comune savonese di Varazze, dove aveva sposato Rosa Lavarello.

Nominato Primo alunno maestrino dal Ministero della Pubblica Istruzione mentre studiava musica al conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, all’età di ventitré anni compose l’opera d’esordio, di genere lirico, “Gina”. Dopo averla apprezzata, l’editore Sonzogno gli commissionò la seconda “La Tilda”, in tre atti.

La terza opera “L’Arlesiana” fu tra le opere italiane rappresentate negli anni Trenta. Il successo, ancora oggi risonante a livello internazionale, arrivò con “Adriana Lecouvreur”.

E ancora fu Arturo Toscanini a dirigere proprio al teatro alla Scala di Milano nel 1907, la tragedia in tre atti “Gloria”.

Fino al 1913, Francesco Cilea diresse il conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo e il conservatorio, in cui si era formato, San Pietro a Majella di Napoli.

Articoli correlati

top