lunedì,Aprile 29 2024

L’artista reggino Nino Mangano alla mostra collettiva internazionale di Bruxelles

Già nel luglio dello scorso anno, aveva portato a Parigi opere evocative sul tema delle fiumare calabresi, mostra tenutasi presso la galleria “Centre Culturel Italien”

L’artista reggino Nino Mangano alla mostra collettiva internazionale di Bruxelles

Dopo aver presentato la scorsa estate, al Castello Ruffo di Scilla, la sua personale “Sciumare” che ha fatto registrare oltre duemila visitatori, l’artista reggino Nino Mangano prosegue il suo tour oltre i confini esponendo alcune delle sue pregevoli fiumare in una mostra collettiva internazionale che si terrà a Bruxelles dal 20 maggio al 4 giugno 2023.

Già nel luglio dello scorso anno, aveva portato a Parigi opere evocative sul tema delle fiumare calabresi, mostra tenutasi presso la galleria “Centre Culturel Italien”, ricevendo il diploma d’Onore della Sorbona.  Il tema dei torrenti calabresi, rappresentativo di un paesaggio aspro e contrastato, viene coniugato con il resto del paesaggio marino nelle varie stagioni dove anche il cielo non è mai un banale comprimario. Gli effetti estetici sono di grande pregio ma la sensibilità dell’artista va oltre rappresentando dicotomie simboliche universali proprie del connubio tra terra, mare e cielo.

Sicché il mare accoglie e abbraccia l’acqua della fiumara, scontrandosi, mescolandosi e trasformandosi attraverso forme e colori non più appartenenti all’uno o all’altra. Anche i frammenti di terra (riportata realisticamente dai luoghi mescolandola ai colori poi posti sull’opera) contribuiscono ad un continuo rimodellamento paesaggistico creando radure, rivoli,  stagni, che sposano il colore del cielo e delle nuvole conferendo all’intera struttura del quadro una sintesi realistica e immaginaria al tempo stesso.

E’ così possibile percepire il senso dell’abbraccio, della contaminazione, dell’Amore fusionale: simbolismi sempre presenti negli sbocchi naturali al mare che Mangano rappresenta in maniera mirabile. Partendo da un territorio evocativo di scarti, rifiuti, distruzione e abbandono, dove la mano dell’uomo sfregia continuamente l’unicità di questi luoghi così selvaggi, l’Artista ce li restituisce nella loro primordiale e originale bellezza. 

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