venerdì,Aprile 26 2024

Reggio, gli studenti del “Telesio” alla simulazione del progetto “Ciak…un processo simulato”

Il Sostituto Procuratore presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, Angelo Gaglioti, si è confrontato con gli studenti sulle tematiche oggetto della simulazione

Reggio, gli studenti del “Telesio” alla simulazione del progetto “Ciak…un processo simulato”

L’l’I.C. Bernardino Telesio di Reggio Calabria ha partecipato alla fase della simulazione del progetto “Ciak … un processo simulato per evitare un vero processo”, giunto alla VIII Edizione, progetto regolarmente depositato, ideato  dal Presidente Trovato e realizzato in Calabria e in altre Regioni d’Italia
dall’Associazione Ciak- Formazione e Legalità – di cui è presidente Roberta Mallamaci – e grazie anche al prezioso contributo di Callipo Group, della Fondazione CARICAL, dell’ANM (Nazionale e di Catanzaro) e AIMMF (di Catanzaro e Catania) che da anni ne condividono il fine educativo e formativo. L’adesione al citato
Progetto, è stata fortemente voluta dalla Dirigente scolastica Marisa Guglielmina Maisano, la quale, cinque anni fa, ha accolto con entusiasmo la proposta dell’Associazione Ciak nella persona del Giudice onorario del Tribunale per i minorenni di Catanzaro, Roberta Mallamaci. A distanza di anni, la Dirigente Maisano riconferma l’importanza di tale Progetto, anche in ragione dell’uso distorto delle tecnologie e dei social che purtroppo viene posto in essere e reputa più che soddisfacente il bilancio di questi cinque anni che hanno visto avvicendarsi gli alunni di diverse classi dell’Istituto e che, quest’anno, ha avuto come protagonisti gli studenti delle classi II A, II E, III A e III C della Scuola Secondaria di primo grado, guidati dalle docenti Carmela Antonia Alati e Maria Teresa Battaglia.
I ragazzi si sono recati presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, laddove hanno realizzato una simulazione del processo minorile, mettendo in scena il copione dal titolo “La Maschera”, basato sul contrasto al fenomeno del bullismo, del cyberbullismo e della discriminazione. L’incontro si è svolto alla presenza della presidente Mallamaci e di un membro dell’associazione Ciak, Sabina D’Alessandro, le quali hanno coordinato i lavori, interloquendo con gli alunni durante le varie fasi della simulazione, fornendo validi spunti di riflessione sulle misure atte alla rieducazione e alla risocializzazione del reo. E’ intervenuto, altresì, il Sostituto Procuratore presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, Angelo Gaglioti, il quale si è confrontato con gli studenti sulle tematiche oggetto della simulazione, soffermandosi sui compiti del Tribunale per i Minorenni, e, più in generale, ponendo l’accento sulla centralità del ruolo dei minori, risorsa preziosa della nostra società.
Gli alunni hanno partecipato attivamente al Progetto, dimostrando di avere acquisito consapevolezza in ordine ai temi della legalità e della convivenza civile, mettendo in atto le regole del processo, in tutte le sue fasi e nello svolgimento dell’iter processuale. Attenzione particolare è stata data all’istituto della messa alla prova nell’ambito del processo penale minorile, la cd. “MAP”. Gli studenti si sono calati nei vari ruoli, interpretando abilmente il P.M., l’avvocato, il Presidente del Collegio del Tribunale, la persona offesa, l’assistente sociale e così via. La rilevanza delle tematiche trattate, attraverso l’esemplificazione e la fase finale della simulazione, hanno rappresentato un momento di formazione e legalità, connesso alle problematiche inerenti i minori, al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, relativo anche all’uso delle tecnologie, di internet e dei vari social.
L’incontro si è concluso con un arrivederci alla prossima Edizione del Progetto Ciak. Ma molteplici sono le riflessioni che nascono da questo percorso progettuale, poiché l’esperienza della simulazione processuale in un’aula di Tribunale diventa uno strumento molto efficace che “scava” un solco profondo non solo nella mente, ma
anche nel cuore dei ragazzi, i quali hanno modo di rendersi conto in maniera concreta del significato della parola “legalità”, in un momento storico particolarmente
delicato, vista la gravità degli episodi di cronaca che vedono i docenti aggrediti e bullizzati nell’esercizio delle proprie funzioni.
Ed è così che progetti, iniziative come il “Ciak” diventano “opportunità” da cogliere al volo, le cd. “buone pratiche” che dovrebbero essere attuate su tutto il territorio nazionale, solo così la Legge, la giustizia, non rischiano di essere concetti astratti, ma realtà concrete, nonchè deterrenti per coloro che perdono di vista il rispetto delle regole, senza rendersi conto delle conseguenze delle loro azioni.
Prosegue, dunque, il percorso già segnato dall’I.C. “B. Telesio”, nella persona della Maisano e del personale docente, sempre attenti alla diffusione delle attività di formazione della cultura della legalità, in sinergia con le Istituzioni, le Associazioni e il territorio, rilevando come tali iniziative rappresentino un momento in cui educazione alla cittadinanza e alla legalità si concretizzano in un “compito in situazione”, in cui gli alunni diventano protagonisti attivi e un progetto di siffatta portata può cambiare realmente la modalità di azione didattica, di “fare scuola e lasciare il segno!”.

Articoli correlati

top